Amanti
Data: 19/08/2023,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Sensazioni
Autore: Adele, Fonte: RaccontiMilu
... rifletteva e ampliava lo spazio e le sensazioni. Ricordo che mi lasciai cadere sul letto, avevo indossato un vestito nero, corto alle ginocchia, con dei pizzi e dei merletti, senza calze, sotto ero nuda. Dal momento in cui eravamo entrate nell’ascensore, non avevamo più parlato, solo osservato le nostre movenze, perlustrato le pieghe e gli anfratti di quello che avremmo consumato. Lei si eclissò in bagno, dove sicuramente si è spogliata del completo Armani che abitualmente indossava, per riapparire avvolta in un candido accappatoio. Con gli occhi socchiusi ho potuto assistere all’istante in cui rimase quasi nuda, con indosso solo le calze nere, agganciate ad una guepiere, i suoi passi sulle scarpe di lucida vernice, dal tacco vertiginoso, mentre nel frattempo spalancavo le cosce, con il mio morbido vestito che si alzava ben oltre al mio pudore. Quando la sua bocca si è incollata alla mia vagina, smisi di respirare, una lunga apnea, innumerevoli secondi trascorsi tra la vita e la morte, in cui il tempo si era fermato. Poi sono esplosa, un campanello sordo mi ha trapanata, l’ho afferrata per i capelli, ho masticato la sua carne, siamo cadute in terra, sugli spessi tappeti cinesi, ci siamo rotolate, rigirate in cento posizioni, bagnate e riasciugate, addormentate alla fine, con le bocche piene di bava, colante sulla fica. Iniziò un periodo molto turbolento. Purtroppo successe la peggiore delle cose, ci innamorammo, e fu uno di quegli amori malati, in cui la passione, la gelosia, ...
... la possessione e l’impossibilità di fare a meno del corpo di chi ami e delle sue pulsioni presero il sopravvento. Iniziai a trascurare tutto, la casa, il lavoro, i miei figli e mio marito. Lei mi confessò, che tutto era iniziato da quando aveva scoperto che ero stata l’amante di suo marito, voleva sapere cosa avessi in più di lei, e io le confessai che uno dei miei figli, era il frutto di una scopata, l’ultima, prima che il destino ce lo portasse via. Litigavamo, qualche volta ci siamo picchiate, ci strappavamo di dosso i vestiti, graffi e morsi, ciocche di capelli strappati con le mani, per poi inevitabilmente finire aggrovigliate, a procuraci orgasmi, con le bocche insanguinate, affondate nelle fiche, un miscuglio animalesco, qualcosa di irrazionale, ma tremendamente vivo. Ricordo l’ultima volta che ci siamo incontrate, era un pomeriggio piovoso di novembre, avevamo pranzato un pasto frugale in una specie di self service, quei posti dove vanno gli impiegati con poco tempo a disposizione per la pausa di mezzogiorno. Poi siamo andate in un alberghetto non lontano, uno di quelli dove spesso si incontrano gli amanti clandestini. Entrambe sapevamo che quello sarebbe stato l’epilogo della nostra relazione. Ci siamo masturbate a vicenda con ferocia, entrambe alla fine abbiamo squirtato, quasi all’unisono, sdraiate su di un fianco una di fronte all’altra, nude, perse nel nostro delirio di insana passione. Non ci siamo mai più riviste, lei ha venduto l’azienda ad una multinazionale ...