Il capufficio 2 - Racconti Erotici

Il capufficio 2

... nemmeno tu; ti preoccupi innanzitutto di tuo figlio; mi lasci fare la madre putativa e mi tieni in casa come un cagnolino da compagnia, mi dai al massimo la ciotola per mangiare; però non ricorri ad una o a più tate; lascia che io provi a ricominciare; ama chi vuoi, portati tutte le amanti che desideri, ma lasciami curare tuo figlio.”

“Tu vuoi farmi impazzire! Come faccio ad affidare il mio futuro, la mia vita, a chi mi ha tradito così volgarmente?”

Costanza era rientrata discretamente e scattò.

“Adesso smetti di rompere i coglioni, ragioniere. Ho esperienza di puttane e a quest’imbecille affiderei anche la mia vita; ha sbagliato, ma l’hai giudicata, hai emesso la condanna e l’hai fatta eseguire a me; hai capito tu stesso che sei andato oltre; Rosa è cambiata, in questo maledetto anno; non riprenderla come moglie, ma come garanzia che tuo figlio avrà una donna che lo accudisce; se avessi voluto divorziare, avresti già la pratica in corso; se non l’hai fatto, è perché vuoi provare a riprenderla con te.

Prova almeno col bambino; prova a dare garanzie a lui e a lei; poi verificherai e puoi sentirti sereno anche tu; ma questa donna la porti via di qui ...

... come ce l’hai portata, come la tua donna, puttana, stronza, imbecille, tutto quello che vuoi, ma tua; e adesso è anche l’unica alternativa alla povera Fatima; lei abortì il figlio che sarebbe stato di suo padre, ora si prenderà cura, come se fosse suo, di quello della figlia; ha sempre portato la maschera e ci sono poche possibilità che ti crei problemi.

Abbassa un poco la cresta dell’orgoglio e cerca di capire quale interesse prevale se il tuo egoismo o la serenità di un bimbo con una padre e con quella che è la sua legittima moglie, fino a che non deciderai il divorzio.”

“Rosa, credi che possiamo davvero riprovarci?”

“Io posso dirti che non muoverò più un dito se non avremo prima parlato; chi rischia sei tu e tu devi decidere anche per me. Io ho scoperto una cosa terribile; dopo un anno da puttana, mi sono resa conto che ti amo come quella volta in fattoria, ricordi?”

“Pensi che avere conservato la collanina significhi qualcosa, per me?”

“Ce l’hai ancora????? Non lasciarmi piangere o diventiamo due fontane rotte; portami da tuo figlio; poi, se ce la farai, verrò anche da te; per ora mi basta amarti per persona interposta; tuo figlio è l’ideale.