Il capufficio 2
Data: 09/08/2023,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... nostra perversione.
Il ragazzo portò il secondo cane, una bellissima bestia dal mantello bianco, con le zampe coperte dagli strani calzini per non graffiare la vittima e con una guaina che prometteva un cazzo di una trentina di centimetri; dalla mia postazione era quello che vedevo meglio e capivo che già l’odore di cagna in calore lo aveva eccitato; non ancora si era avvicinato al culo e già lo annusava; quando gli fu a tiro, cominciò a leccarlo fino ai coglioni e oltre.
Il ragazzo portò il cane lupo davanti al viso stravolto di Osvaldo, tolse la pallina e accostò il cazzo alla bocca oscenamente spalancata; istintivamente il cane infilò il cazzo che si stese per tutta le lunghezza e gli penetrò fino all’esofago; era chiaro, per chi praticava pompini, che stava soffocato e aveva conati di vomito; ma i carnefici non se ne occupavano.
“Lo sta soffocando!”
Azzardò ingenuamente la moglie; Nicola la guardò con sprezzo.
“Tu sei soffocata per un pompino?”
Tacque e si ritirò nell’angolo; non poteva fare niente e doveva solo assistere allo scempio; almeno, durante le carognate di suo marito, era stata a scopare con ragazzini; qui era costretta a guardare e tacere; Costanza fece dei segni a Nicola per dire che voleva andare; lui la fermò, si accostò a noi mogli e ci strappò a forza le collanine con le chiavi delle gabbiette; a me provocò un lungo graffio nel collo e tanto dolore.
Quella era la catenina che, racimolando i pochi risparmi, Luciano mi aveva regalato ...
... quando mi aveva sverginato; ed io l’avevo sempre tenuta come una delle cose più care; stupidamente e offensivamente, era lì che avevo attaccato lo strumento della sua schiavitù quando avevo deciso di liberarmi di lui e, forse, del passato, che adesso mi ripiombava addosso con tutta la forza distruttiva dei ricordi; anche la catenina finiva travolta; Luciano lo capì e la mise in tasca.
Mentre gli uomini si liberavano della gabbietta e le donne cercavano di rabberciare qualche indumento per coprirsi, Nicola non aveva interrotto per un attimo l’esecuzione del colpevole; il terranova fu portato al posto del cane lupo nel culo di Osvaldo e lo lacerò ancora di più; Lupo versò in gola al disgraziato un fiume di sborra e otturò l’accesso con il nodo che si gonfiava; per fortuna, un altro ragazzo provvedeva a lasciare una via di accesso per l’aria; ma Osvaldo era cianotico.
Paradossalmente, in quella condizione, il cazzo gli si era indurito al massimo; con un rigurgito di perversione estrema, Nicola suggerì qualcosa ad uno dei suoi uomini; quello prese un filo da lenza per la pesca e legò alla radice, sotto i coglioni, il cazzo; lanciò il contenitore del filo oltre una sbarra trasversale in alto e, quando ricadde, cominciò a tirare, facendosi aiutare; addirittura il corpo di Osvaldo, per la trazione del cazzo, si sollevò di qualche centimetro dalla panca.
Forse lui era svenuto, per sua fortuna; tra il culo sfondato che sanguinava, la gola piena di sborra del cane e il cazzo in ...