Una serra per coltivare... relazioni (3) - Racconti Erotici

Una serra per coltivare... relazioni (3)

... semplicemente “Non mi toccherà mica inserire anche lui nella lista?” Intendendo quella che lui aveva in mente sulle donne da scopare: certamente Nunzia, quasi certamente Beatrice, probabilmente una ritoccatina anche a Patrizia perché non era bello che la storia con lei finisse con quella spiacevole interruzione sul più bello. E fu così che, proseguendo nel lavoro, Osvaldo continuò a fantasticare “Non c'è spazio per un uomo o uno mezzo uomo e mezzo no, come questo Marcello, nelle mie relazioni- Ma se ci fosse? Suvvia, che gusto ci può essere a far sesso con un uomo? E poi con uno come Marcello che non ha nulla di effeminato? Non mi pare che sia uno che ama fare la femminuccia e prender i cazzi ma ...così mascolino come appare mi sa che quello è pure attivo...meglio starne alla larga. Meglio pensare al lavoro o... alle donne che qui non mancano.

Non mancano?

Nunzia non c'era perché aveva il suo giorno di non lavoro. Patrizia e Beatrice avevano il loro discutere dentro casa, da dove arrivavano le voci a tratti e sembravano essere manifestazioni di un dissidio non da poco tra le due donne. Non si capivano bene le ragioni ma più o meno si intuiva che Beatrice non fosse al primo incidente d'auto senza conseguenze fisiche ma con una semi distruzione del mezzo e che la madre era spazientita per qualche assurda richiesta della figlia. Era evidente che il padrone di casa era stato avvertito in qualche modo da qualcuno perché una frase giunse ben distinta “Adesso arriverà tuo ...

... padre e te la vedrai con lui”

In effetti passò solo poco più di mezz'ora e arrivò anche il capofamiglia, certamente nervoso a giudicare dalla velocità con cui aveva percorso il breve viale dal cancello all'edificio principale ed alla brusca frenata fatta per fermarsi, sollevando un gran polverone che andò a raggiungere anche la costruenda serra dove lavorava Osvaldo.

Pochi minuti dopo oltre la polvere arrivò nella serra anche Marcello. “Scusa se vengo ad infastidirti, ma lì in casa c'è una brutta aria ed ho preferito tagliare la corda. Se vuoi ti aiuto”

“Non dispiacerti ma preferisco fare da solo”

“Stai parlando sempre del lavoro suppongo”

“Ovvio. Di cos'altro dovrei parlare?”

“Beh, dopo quello che ti ho detto avrai avuto anche tempo di pensarci su un poco”

“Pensare a cosa?”

“Vado al sodo: Tu mi piaci. Ti va di fare sesso con me?”

“ Non saprei, certo non ora e non qui, e poi bisogna vedere che intendi tu per fare sesso”

“Che grande che sei. Un mancato no per me è già un mezzo sì. Ti piace tenere la porta aperta se per caso poi ti viene la curiosità di provarci. Purtroppo si da il caso che il tempo è limitato. Appena dopo pranzo io riparto. Con questi matti non ci resisto, non quando l'aria che tira è quella di oggi. Ti va di divertirci un poco. Adesso. Anche qui. Ho controllato quando sono stato in casa, da li non ci possono vedere” Cosi parlando si era avvicinato ad Osvaldo e allungato un braccio era già con la mano sulla patta di costui a ...