1. Una serra per coltivare... relazioni (3)


    Data: 04/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    Tornato alla serra in costruzione per proseguire con i suoi lavori, Osvaldo che per indole era capace di passare da un impegno all'altro come fosse un robot e non una persona umana, valutò di essersi distratto troppo e di aver combinato ancora poco con quasi un giorno e mezzo di lavoro. Certo se contava solo le ore effettivamente lavorate non poteva essere deluso, ma abbastanza tempo era stato dedicato a Patrizia, e ne era valsa la pena. Ora bisognava pensare ai lavori della serra.
    
    In teoria bisognava pensarci.
    
    In pratica, dimostrando di non essere un robot fino in fondo ma un “malato di sessofilia” sì, riprendendo ad installare montanti, traverse e bulloni , pensava “Ed una è andata” (riferendosi ovviamente a Patrizia), “Ora tocca alle altre due”.
    
    Già, le “altre due” perché nella sua immaginaria agenda aveva già annotato altri due nomi di prede: Nunzia la domestica e ...la chissà come si chiamava...figlia di Patrizia.
    
    Quest'ultima l'aveva vista di sfuggita poco prima e di lei aveva notato che non era la bambina che aveva immaginato ma una donna già grande, infatti aveva già compiuto ventidue anni Beatrice (così si chiamava) e quindi più che segnarla già come preda da cacciare, la pensava come soggetto da non scartare.
    
    Nunzia invece l'aveva ormai fissata nella mente: con quella era certo di voler arrivare a concludere cose concrete. Doveva però aspettare il giorno dopo quando Nunzia sarebbe venuta a lavorare nella villa. Poteva quindi pensare a lavorare quel ...
    ... giorno.
    
    “Salve, come procedono i lavori?” risuonò una voce alle sue spalle che gli era sembrata quella di Riccardo, il padrone della villa che gli aveva affidato i lavori.
    
    Si girò e anziché Riccardo si trovò innanzi un giovincello più o meno intorno ai vent'anni, non altissimo, finto magro, e dai lineamenti del volto - troppo simili a quelli di Patrizia - capì chi era, già prima che il giovane si presentasse, tendendogli la mano: “Non ci conosciamo ancora, mi pare. Sono Marcello, il figlio dei proprietari di questa Villa. Lei dovrebbe essere il famoso Osvaldo..”
    
    “Piacere mio” disse accettando la stretta di mano “In effetti sono Osvaldo, ma non sono famoso”.
    
    “Beh, quando mio padre ha parlato di lei a mia madre dicendole che sarebbe venuto a fare questi lavori, lo ha decantato in maniera mai sentito fare prima per nessun altro. Lo ha definito giovane, bravo artigiano e brava persona, belloccio, simpatico...insomma mi ha tanto incuriosito che sono venuto a vedere di persona per constatare se mio padre ha detto il vero o è solo una questione di suoi gusti personali. Sa, io e lui la pensiamo diversamente su molte questioni e forse chi è belloccio per lui, potrebbe non esserlo per me, chi considera simpatico lui potrebbe risultare antipatico a me..”
    
    “Quindi mi sta esaminando?”
    
    “No. Ho voluto semplicemente conoscerti...possiamo darci del tu?"
    
    "Perché no? Mi ci sento più a mio agio perché sono pochi quelli che non lo fanno, però mentre parli io continuo a lavorare. ...
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