1. Tutta colpa dell’epatite? 2


    Data: 04/08/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... garantito fino a quel momento; gli unici riferimenti che poteva suggerirle erano la fabbrica per recuperare ruolo e salario; e il sindacato per aprirsi a nuove prospettive di vita.
    
    Andarono a pranzo alla mensa universitaria, perché costava poco e lui poteva accedervi portandola con se; ci potevano andare ogni giorno finché lei non avesse ripristinato un corretto rapporto con la fabbrica; nel pomeriggio, lui aveva delle lezioni da seguire e lei ne approfittò per affacciarsi alla sede del sindacato; non era mai entrata in quella struttura e si trovò disorientata; per sua fortuna, incontrò un rappresentante della sua fabbrica che la riconobbe e le chiese cosa cercasse.
    
    Gli disse che voleva capire la sua situazione dopo due mesi di assenza e che voleva dare una mano in qualche modo.
    
    “Per la fabbrica, non farti problemi; io stesso ho ottenuto che ti fosse riconosciuta la grave necessità per malattia e il posto ti aspetta come sempre; per dare una mano qui, tutti sono i benvenuti perché c’è sempre bisogno di aiuto e di gente disponibile; pensavo che le sapessi queste cose, visto che Roberto è uno dei più attivi … “
    
    “Lascia stare Roberto; è un capitolo troppo doloroso per me … “
    
    “Ma se cominci a frequentare questo posto, devi aspettarti di incontrarlo, prima o poi; qui ci si conosce tutti … “
    
    “Non è un problema incontrarlo; anzi, spero che mi voglia parlare ancora; proprio questa presa di coscienza, che non sapevo niente di quel che faceva qui, è una delle basi ...
    ... dei miei errori più gravi … “
    
    “Non te la prendere; il passato è dietro le nostre spalle; vieni che ti presento Nicola, che ha una certa esperienza coi nuovi collaboratori.”
    
    Nicola aveva tutti i numeri per essere ideale per i neofiti; garbato e chiaro nel dialogo, elegante nei modi, affabile ed esperto, era in grado di indirizzare con sicurezza nel ginepraio di adempimenti, di uffici e di personaggi; in capo a due ore, Mara si rese conto di quanto lavoro ci fosse dietro il cartellino che lei timbrava passivamente; capì finalmente la passione e l’impegno che suo marito portava nell’occuparsi di problemi che a lei sembravano marziani; la memoria e il garbo della guida la caricarono.
    
    Passò dalla mensa universitaria dove cenò con Loris e andarono a casa; non ebbe nessun riserbo a spogliarsi seminuda davanti a suo fratello; erano passati molti anni, ma in adolescenza erano stati molto liberi e disinvolti; lui l’aveva vista diventare femmina ed era rimasto sconvolto dalla bellezza delle sue forme; molto spesso si era masturbato pensando a lei, che, a sua volta, aveva visto formarsi il maschio che sarebbe diventato e molte volte avevano pomiciato alla grande, in totale ingenuità.
    
    Non riusciva a prendere sonno, oppressa da incubi terrificanti in cui si vedeva violentata da cazzi enormi che la distruggevano fino ad annientarla; la coscienza che i suoi mali erano cominciati dal desiderio del cazzo e il terrore del contagio letale si accavallavano nella sua coscienza, appena ...
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