L'Uomo Nero
Data: 05/08/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti
... arrivasse li, esattamente li, cosi da dare il via al tutto. Trattenevo il respiro anche quando ritraeva il piede. La mia mano, molto scura, si avventurò lungo la sua gamba, risalendo nella direzione più ambita da ogni uomo. Non ci arrivai, perché chiuse le gambe e mi disse:
“Tranquillo… abbiamo tempo…”.
Si tolse il top con una naturalezza inaudita lasciando vedere i suoi seni sodi ed i capezzoli grandi e turgidi. Nel mio petto, il tormento. Il mio cuore faceva a pugni nella cassa toracica. C’era una protuberanza perfettamente visibile tra le mie gambe che lei toccò dapprima con delicatezza e poi con decisione.
“Wow…”, esclamò.
Sono alto oltre il metro e novanta, gli estenuanti allenamenti avevano scolpito il mio corpo e, oltretutto, madre natura era stata piuttosto generosa nei miei confronti.
Mi sfilò la maglietta con estrema lentezza, bruciavo dal desiderio. I suoi movimenti languidi, i suoi occhi che accarezzavano ogni centimetro della mia pelle, la sua aura che quasi mi penetrava le carni e sconvolgeva la mia anima. Il suo profumo poi si insinuava nelle mie narici dilatate per l’eccitazione, colmandomi di sensuale dolcezza.
I miei pantaloni scivolarono lungo le mie cosce mentre Jessica faceva svolazzare la sua gonna sopra la testa. Mi fece sdraiare accanto a lei e cominciammo a baciarci ovunque. Leccammo il desiderio che impregnava le nostre pelli. Il languore era straziante. Sapevo che per questa partita, non ci sarebbe stato nessun goal vincente, ma ...
... che ne saremmo usciti ugualmente entrambi vincitori. La mia pelle nera, la sua bianca, giocavano con la luce. Lei la rifletteva, io la catturavo ed era come l’arcobaleno. C’era poesia nell’incrocio dei nostri colori, magia negli odori, lava negli ardori.
Entrai in lei come si fa quando avendo disubbidito sull’orario si torna tardi a casa e si cammina sulla punta dei piedi per non svegliare i genitori. In silenzio, con paura, timore. Ma anche gioia, orgoglio, decisione.
Lei mi accolse aprendo di più le cosce e rovesciando la testa all’indietro mentre si mordeva le labbra. Il battito dei nostri cuori si fuse, le nostre sfumature si sovrapposero ed i nostri odori diedero vita ad un nuovo ed unico aroma.
Rimasi fermo a lungo dentro di lei. Sembrava di galleggiare nell’aria. La sensazione era avvolgente, oltre ad essere coinvolgente. Ogni fibra del mio corpo era tesa, ogni muscolo contratto, ogni nervo tirato. Il piacere aveva preso possesso del mio corpo e, cogliendolo di sorpresa, lo aveva intrappolato, desideroso di trattenerlo. Non ricordo nemmeno se riuscivo a respirare. So solo che durò un’eternità.
Cominciai a muovermi piano. Il lieve movimento non fece che accrescere le sensazioni già estreme. Lei, gemeva... ed era come un canto. La mia verga era l’archetto, e la sua fica, le corde del violino. Ballammo su una nube di sensazioni. Eravamo drogati, i nostri sensi estasiati. La guardavo, i suoi occhi quasi sempre chiusi, ascoltavo i suoi sospiri e i suoni del suo ...