1. La vera nuziale 1


    Data: 02/08/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... la cappella.
    
    Si passò il cazzo su tutte le papille della cavità orale, spingendo la mazza sempre più a fondo, in un movimento di vai e vieni assai abile, accompagnato da profondi risucchi quando teneva tra le labbra la cappella e dava leccate continue a tutta la mazza; più volte lo tirò fuori e se lo passò lussuriosamente sul viso, sugli occhi, sul mento fino alle tette; si stese su di lui e strinse il cazzo in una spagnola rovesciata che le consentiva di praticare un succoso pompino mentre scopava tra le tette.
    
    Prendendo in un attimo coscienza che si stava facendo sbattere come un toy boy, lui reagì quasi di istinto e la rovesciò schienata sul letto, si fiondò fra le cosce che spalancò a compasso e affondò il viso sulla figa; diede il via ad uno stravolgente cunnilinguo che le strappò rapidamente orgasmi infiniti; contò molto la sorpresa perché lei, abituata a fare pompini e solo talvolta ad elemosinare una leccata di figa da un qualche partner in car sex o in un letto utile, non era avvezza ad essere amata così.
    
    Tancredi invece era un appassionato di quel genere e metteva tutta la passione che sentiva, in quella leccata; divorava quasi la figa in tutti i suoi punti erogeni, dalle grandi labbra che carezzava e titillava con dita, lingua e labbra, alle piccole labbra che sollecitava ad aprirsi per dargli accesso al clitoride e alla vagina; il clitoride, specialmente, era oggetto di una minuziosa suzione che lo faceva ergere sempre come un fallo, anche nelle donne ...
    ... che l’avevano piccolo e nascosto.
    
    Non era il caso di Clorinda, il cui organo era già ben ritto quando lo accostò e che lui mandò in visibilio quando prese a titillare tra due dita, a succhiarlo come un’idrovora e a mordicchiarlo per accentuare la durata della stimolazione; quando infilò la lingua nel canale vaginale, lei quasi cadde in deliquio; lui trovò la sua sborra che ancora allignava nella vagina e la succhiò tutta, profondamente; Clorinda credette di esplodere, alla fine, quando l’orgasmo le sconvolse il ventre.
    
    Si stesero di nuovo sul lenzuolo, quasi decisi a dormire; in realtà, lei si dispose davanti a lui, di schiena, piantandogli sul ventre il culo rotondo e dolce, perfettamente disegnato, abbastanza pieno da dargli calore su tutto il ventre; lui sentì il cazzo rizzarsi contro la figa e, dopo inutili tentativi di imporsi pazienza e disinteresse, lasciò che un palo rigido si strusciasse tra figa e culo; anche Clorinda, naturalmente, si sentì formicolare il ventre; allungò una mano tra le cosce e prese il cazzo.
    
    Strusciò la cappella sulle grandi labbra e sul buco del culo; la diresse alla figa e si fece penetrare quel poco che lui poteva, da dietro, col culo a fare massa ed ostacolo; fu inevitabile alzarsi carponi sul letto, seguita da lui che si inginocchiò dietro, e farsi penetrare in figa a pecorina; sentiva la mazza spingere tutto il pacco intestinale contro lo stomaco, mentre riempiva di prepotenza il canale vaginale fino all’utero; ebbe orgasmi ripetuti, ...
«1...345...12»