1. La vera nuziale 1


    Data: 02/08/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    La sosta al bar era da sempre, per Clorinda, una sorta di valvola di scarico dello stress accumulato nello studio e nell’attività quotidiana coi pochi soldi che la famiglia poteva permettersi di mandarle; dopo ogni decina di giorni circa, le nasceva impellente il bisogno di fermarsi a sorseggiare una bibita sperando di incontrare il maschietto giusto per una sbrigativa attività sessuale attraverso la quale cancellare per un attimo le preoccupazioni.
    
    Il ‘minimo sindacale’ era un pompino fatto con la sua riconosciuta abilità che le aveva meritato il titolo di ‘gola profonda’ in molti ambienti; normalmente riusciva a farsi scopare, a pecorina come le piaceva immensamente, abbastanza a lungo da godere ma anche rapidamente perché il posto per farlo era il bagno e c’era sempre qualcuno che ne aveva urgente bisogno, spesso allo stesso scopo; farsi inculare era un’opzione piacevole, che proponeva talvolta.
    
    L’ideale era ‘beccare’ quello con un letto disponibile; in quel caso, si dilettava assai a lungo e con estremo piacere, sperimentando tutto quello che la intrigava del sesso; in mancanza di abitazione, anche chi arrivava in auto era ben accetto, perché potevano appartarsi in un parcheggio deserto e sui sedili dell’auto lei era capace di fare toccare il cielo a chi aveva il piacere di metterle il cazzo in bocca, in figa o nel culo, meglio ancora se dappertutto.
    
    Tancredi era abbastanza nel target delle preferenze di lei; a un paio di anni dalla laurea in ingegneria, ...
    ... riusciva a sbarcare il lunario con un’attività da commesso in un negozio di elettronica, la sua disciplina di studio, ma soprattutto con occasionali interventi di assistenza per possessori di computer imbranati e con frequente difficoltà coi programmi; costretto a condividere una stanza con altri tre studenti, non poteva godere di nessuna libertà.
    
    Aveva individuato un appartamentino accessibile, se avesse trovato almeno un compagno, forse meglio una compagna con cui dividere appartamento e spese di gestione; per il momento, anche lui frequentava il bar con la speranza di imbroccare quella giusta che, per abitudine o per particolare esigenza, fosse disposta a dargliela almeno per una volta; non disperava di incontrare quella alla quale proporre la convivenza o almeno la coabitazione.
    
    Clorinda non era nel suo ventaglio di obiettivi; ma l’aveva notata e se ne sentiva particolarmente intrigato, senza un vero perché; quella sera fu felice di notarla al tavolino d’angolo, quando andò al bar; decise di provarci, prese la sua bibita e andò verso il tavolino di lei; lo accolse volentieri sulla sedia di fronte e si pose la domanda se gli andava un ‘giro in giostra’ col bel tenebroso che molte ammiravano in silenzio; poche frasi banali per capire che valeva la pena.
    
    Parlarono un poco di se e dei problemi di soggiorno nella città universitaria; Clorinda ascoltò ammirata l’ipotesi dell’appartamentino e si lamentò di non avere, come lui, un lavoro part time per garantirsi la ...
«1234...12»