La ragazza nera
Data: 01/07/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69
Marco non smetteva di mescolare il cemento. Imprecava tra sé e sé per la durezza del lavoro che non gli dava tregua. Dopo aver mischiato la sabbia alla malta, riempiva un secchio legato ad una fune che era agganciata ad una puleggia. Dopodiché, provvedeva a tirare la corda fino a far arrivare il secchio al terzo piano del palazzo dove il suo collega provvedeva a svuotarlo.
Un ritmo incessante e faticoso che si protraeva con pause minime per tutta la giornata. Certe volte, il suo lavoro lo affliggeva profondamente. Nel Sud dell’Italia, del resto, c’erano pochi mezzi e tanti manovali, stipendi bassi e condizioni di lavoro molte volte estreme, ma sopravvivere era indispensabile. D’altra parte non aveva scelta, proveniva da una famiglia modesta; il secondo di tre figli, la madre casalinga, il padre, anche lui, manovale.
Marco era cresciuto nella miseria, in un quartiere povero della periferia di Napoli; Sant’ Antimo. Pur trovandosi, sin da ragazzo, a fronteggiare molte difficoltà, non era mai andato ad ingrossare le fila della delinquenza, il che sarebbe stata la strada più facile e scontata per quell’ambiente. Insomma, qualche cazzata da adolescente l’aveva fatta anche lui; la peggiore, decisamente, era stata quella di abbandonare la scuola, anche tutti i suoi amici lo fecero, non era insolito in quel posto, ma era il tipo di errore che quasi tutti loro avrebbero compreso quando ormai sarebbe stato troppo tardi. Dopo l’ebrezza dei primi soldi guadagnati e gli anni passati ...
... a sperperarli tra vestiti e motorini, ci si trova catapultati nel mondo degli adulti senza alcuna base solida. Ed è un mondo impietoso che non perdona le colpe dell’adolescenza, non considera nemmeno le capacità individuali, o giustifica le conseguenze a cui può portare, tra cui, la peggiore, è quella di darsi alla malavita. Molti dei suoi amici lo avevano fatto. Erano stanchi, disperati, stufi di essere disprezzati e relegati nel gradino più basso della società. Volevano la loro fetta della torta, desideravano vivere in modo decente, non sempre al margine. Una strada che, però, non ha comunque sbocchi, la maggioranza di loro, infatti, era finito in carcere, qualcuno morto, ma nessuno era diventato ricco, né tantomeno libero. Il padre di Marco, però, era abbastanza autoritario, gli stava col fiato sul collo, e questo fu uno dei principali motivi per cui non prese una brutta strada. Le volte in cui aveva scoperto che aveva sgarrato, lo aveva picchiato così duramente con la cintura che ne portava ancora i segni addosso. Le stigmate della retta via.
Ma l’onestà era una magra consolazione, Marco era stanco di tanto sforzo per ottenere così poco in cambio. Abitava ancora con i suoi che aiutava con il suo misero stipendio, dal momento che suo padre, avendo sempre lavorato a nero, aveva avuto diritto solo alla pensione minima e con quell’elemosina non sarebbero riusciti a tirare avanti. Uno stato di cose che influenzava ulteriormente la possibilità di progetti per il futuro. Gli ...