1. Tutta colpa dell’epatite? 1


    Data: 26/06/2023, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... lavare le tracce del tradimento, e si era messa in tiro, una volta tanto con un abbigliamento non provocatorio illudendosi di compensare una porcata con un occasionale comportamento più corretto; andò in mensa per mangiare qualcosa e incrociò il marito in uscita, mentre entrava; lo salutò affettuosamente e fu la ciliegina sulla torta di un palco di corna.
    
    Roberto continuò a scoparla intensamente e Mara si convinse ancor più che non era successo niente; la piccola parentesi di una scopata con un bel fusto non incideva affatto sulle loro abitudini; sarebbe stata cattiveria fargli sapere che era venuta meno al principio di fedeltà, pilastro del matrimonio che lei era convinta li legasse a vita, qualunque cosa succedesse; addirittura in una ciarla nella sosta ristoro, si meravigliò che una compagna di lavoro parlasse di divorzio, che per lei era impensabile.
    
    La loro vita scivolò sui binari della quotidianità e in breve dimenticò anche l’episodio; le ritornò in mente una settimana dopo; era lei ad avere il turno di mattina mentre suo marito lavorava di pomeriggio; alle due, uscendo dai cancelli, lo incrociò che entrava; le ricordò di fare spese perché mancavano molte cose; le fornì una lista delle compere; andò difilata al supermarket nella piazza e uscì carica di borse che portava a fatica.
    
    Un bel ragazzo bruno, autentico saracino, la accostò mentre si trascinava verso casa; si offrì di aiutarla; non disse di no; la malizia, che ormai si confermava connaturata a lei, ...
    ... le riportò alla memoria il biondo che l’aveva affascinata e l’idea di farsi il bruno, stavolta, la colpì a tradimento; gli sorrise e gli passò una parte del carico; arrivata al portone, scoprì che l’ascensore era guasto; l’altro immediatamente le propose di salire insieme a piedi.
    
    Arrivata alla sua porta, poggiò per terra le borse, aprì e lo invitò ad accettare almeno un caffè, per la cortesia dimostrata; riuscirono solo a chiudere dietro alle spalle e si trovò stretta in un bacio stratosferico; lo ricambiò con tutta se stessa e ne approfittò per saggiare la consistenza della mazza che aveva intuito notevole dalla patta dei pantaloni; non ci fu bisogno di altri preliminari, lo guidò alla camera e si sedette sul letto.
    
    Celebrando quasi un rito, aprì il pantalone, estrasse un cazzo di oltre una ventina di centimetri e lo portò alla bocca; per qualche ora, fin verso le sei, si lasciò scopare in ogni modo; anche stavolta, risparmiò il culo, perché non era certa di essere pulita; pensò con rammarico che doveva praticarsi più spesso dei clisteri per essere pronta a prenderlo nel culo, quando avesse deciso di farsi una scopata; ormai riteneva un diritto acquisito farlo frequentemente.
    
    Infatti, nel corso del mese successivo, almeno altre tre volte si portò in camera ragazzi incontrati per caso, al bar, a passeggio o in un negozio; con tutti scopò alla grande giocando sull’incastro dei turni diversi con suo marito; lui non ebbe mai un dubbio né il minimo sospetto che lei lo ...
«12...456...»