La porta sul retro. 3a parte - Racconti Erotici

La porta sul retro. 3a parte

... nostre lingue nella bocca dell’uno e dell’altro, in un giro di valzer senza fine. Poi mi sei salito sopra senza staccarmi gli occhi di dosso. Avevi gli occhi della tigre. Mi hai preso per i capelli con la determinazione di uno scalatore aggrappato ad una roccia. Stringevi forte, come se avessi paura di precipitare nel vuoto. Mi facevi male, ma ero determinata a tenerti avvinghiato a me. Non ho fatto un fiato. Mi hai penetrato lentamente e mi hai scopato con grande attenzione. Volevi sentire ed essere sentito. Sei stato generoso, anche nel flusso di seme che hai riversato dentro di me. Il glande che pulsava furibondo tra un verso che emettevi vicino alle mie orecchie come fossero ruggiti.

Quando ci siamo rivestiti per prepararci ed andare al lavoro pensavo di essermi risvegliata da un brutto sogno o di essermi addormentata nel mezzo di un’illusione straordinaria. La noia tra noi sembrava svanita come neve al sole, in un attimo. Avevo deciso di mettermi tutto alle spalle, la violenza subita, l’avventura sentimentale, la rabbia per una sensazione di rifiuto durata per anni.

Questo pomeriggio però ho ricevuto un messaggio inaspettato da Bardonetti, che mi ha gettato in uno stato di angoscia e di paura.

L’architetto mi ha chiesto disperatamente di aiutarlo. Si sente in grande pericolo. La contessa Calandrini lo ha tempestato di domande sul motivo dell’incontro avuto con me a teatro. Aveva ragione a temere di essere seguito. In effetti la moglie era a conoscenza di tutti i ...

... suoi movimenti. Mi ha detto che ha cercato di minimizzare, di non aver parlato con me del “Guanto”, né tantomeno del suo coinvolgimento ai massimi vertici dell’organizzazione, ma sapeva che la contessa non avrebbe corso rischi. Lui invece si.

Mi ha chiesto di incontrarlo a villa Mondaini, una vecchia abitazione padronale di proprietà dei Calandrini che si trova sulla via del mare. Vuole consegnarmi della documentazione fotografica ed altre prove che inchioderebbero i membri dell’associazione segreta nel caso in cui a lui fosse fatto del male.

So che sarai in disaccordo amore mio, ma verso Stefano ho un sentimento di gratitudine che va al di là del nostro rapporto. E’ anche grazie a lui che ho capito quanto tu sei importante per me, quanto ti desidero al di là delle nostre differenze. Devo fare in modo di denunciare i Calandrini senza coinvolgere Stefano.

Per cui ho deciso di recarmi all’appuntamento. Io e Stefano ci incontreremo alle 18.00 in tutta segretezza all’interno della villa. Prenderò i documenti e li porterò immediatamente nella nostra banca, dove li farò custodire in una cassetta di sicurezza. Poi stabiliremo insieme come incastrare quei violenti.”

Alberto aveva il cuore a mille. Ecco dov’era Valentina, la caccia era finita finalmente. Il tempo di quella considerazione ed aveva già preso le chiavi della macchina ed indossato la giacca. Era in strada e macinava scenari su scenari, analizzava ed elaborava tutte le informazioni che aveva tratto dal diario. ...