Masturbation fantasies: L’ultima sera della gita - Racconti Erotici

Masturbation fantasies: L’ultima sera della gita

... strafinte della prima rivista del mucchio.

Erano tutti in silenzio, fatta eccezione per i suoni umidicci che la loro masturbazione di gruppo stava producendo. Valeria si era tolta i pantaloni sotto le coperte per riuscire a toccarsela meglio, e aveva preso a infilarsi due dita nella figa godendo a più non posso e ansimando ritmicamente. Anche se distratta dal piacere, si sentiva la testa leggera e aveva un po’ di nausea.

“Cazzo, forse collasso e mi ritrovano accasciata a terra senza mutande, e arrestano sti tre maiali per m*****ie sessuali: Andrea accoltella uno con un cacciavite e diventa il boss psicopatico della prigione, Cantinelli si suicida in cella e Massimo ha una crisi di fede si fa frate quando esce”

Fu interrotta nella sua estemporanea fantasia carceraria da Andrea che si era avvicinato all’improvviso, sempre con l’uccello in mano: le prese un colpo pensando che volesse fare chissà cosa, ma si limitò a tirare su la stessa rivista su cui lei lo aveva interrogato prima.

Ritornò al letto su cui si stava masturbando e la buttò in mezzo al materasso, aperta sulla pagina della tizia con i due cazzi in bocca.

“Oh io sto per venire, facciamo un bukkake a sta zoccola?”

Massimo si girò verso di lui con la faccia di uno a cui stava per venire un infarto, e ci mise un attimo a capire che si stava parlando della donna sulla rivista e non della Valeria. Eccitato dall’idea, si mise in piedi anche lui dal lato opposto del letto, con i pantaloni accasciati a ...

... terra attorno alle caviglie, mostrando finalmente a tutti il suo cazzo mulatto (da cui francamente Valeria si aspettava qualcosa di più) visibile sotto la pancetta.

“Dai Cantinelli, vieni anche tu, le facciamo la doccia” insistette Andrea.

Cantinelli esitò, visibilmente perplesso. “Dai cazzo, che dobbiamo avere del materiale per ricattare anche te sennò chissà cosa vai a raccontare”.

Convinto in qualche modo da quelle parole Cantinelli si avvicinò furtivo, tenendosi su i pantaloni con una mano mentre con l’altra continuava a farsi una sega.

“Dai Vale su anche tu, tanto ormai te la abbiamo vista tutti”

Valeria da un lato si rese conto che effettivamente, cercando un compromesso tra modestia e il non morire di caldo, si era praticamente scoperta del tutto e che il lenzuolo non nascondeva più nulla; dall’altro guardò Andrea come se fosse il lunatico che effettivamente era, domandandosi secondo lui lei come avrebbe dovuto contribuire alla “doccia” in questione.

Andrea sembrò quasi leggerle nel pensiero “Non importa se non c’hai il cazzo; siamo qui, quattro bro strafatti che si fanno una sega su sta troia. Dai non fare la stronza.”

In un qualche modo quelle parole la colpirono, riempiendola di un senso di cameratismo che superava (di poco) l’incazzatura per il fatto che praticamente le aveva appena detto che non era una donna. Esaltata e pronta a godere da un momento all’altro si alzò anche lei e si aggiunse al circolo attorno alla rivista.

Ai piedi del letto ...