Masturbation fantasies: L’ultima sera della gita - Racconti Erotici

Masturbation fantasies: L’ultima sera della gita

... fianco a fianco sul letto di Massimo. Indossavano dei pantaloni di tuta come pigiama, e mentre Andrea e Valeria portavano una canottiera per contrastare il caldo, Massimo dormiva rigorosamente con una maglietta dei Judas Priest.

Tutti e tre erano fumati come birilli e con più di una birra in corpo.

Senza preavviso, Andrea si era messo a fare una presa di arti marziali a Massimo, che nonostante fosse più corpulento di lui stava soccombendo alla sua tecnica e stava quasi per cadere dal letto.

“Oh dai figa, che c’ho la canna ancora in mano! Dò fuoco al letto cazzo!”

La situazione, accompagnata dalle note decise di “Hell Bent for Leather” che si emanavano dal cellulare di Massimo usato a mo’ di stereo sul comodino, fece scoppiare a ridere Valeria che indicò i due corpi avvinghiati e a voce alta disse “Gaaaaaay!”

Massimo, che teneva alta la canna sperando che non cadesse un pezzo di brace sul lenzuolo, rispose “Brava, ridi, ma questo mi tromba davvero mi sa”

“Dai che sono dolcissimo” lo apostrofò calmo Andrea.

Valeria stava male dal ridere, quando una quarta voce si intromise: “Ragazzi scusate, se fate così ci vengono a fare il culo”.

In effetti si erano dimenticati due cose: primo, che non era il caso di attirare l’attenzione di tutto il piano dell’hotel e degli insegnanti; secondo, che c’era anche Giorgio Cantinelli, l’effettivo terzo compagno di stanza di Andrea e Massimo. Il suo letto si trovava esattamente dalla parte opposta della stanza rispetto ai ...

... loro.

Andrea mollò la sua presa da murena e si rimise composto come se nulla fosse successo, mentre Massimo riprendeva fiato: “Hai ragione Cantinelli; tieni, vuoi fare un tiro?”.

Il suo calumet della pace venne rifiutato da un bisbigliato “no grazie” e da un sorriso di cortesia, dopodichè Cantinelli si rimise le cuffie e riprese a prestare attenzione a qualsiasi cosa stesse guardando sul cellulare. Con il suo fisico gracile e gli occhiali spessi era il tipo di persona che avresti giurato fosse un secchione, ma in realtà aveva voti piuttosto bassi. Non era molto di compagnia, ma visto che li aveva sopportati fino a quel momento non avevano niente contro di lui.

Nel dubbio, spensero anche la musica sul cellulare (che in effetti contribuiva non poco al casino generale).

Massimo passò di nuovo la canna a Valeria per finire quei due tiri che rimanevano, e lei dopo una lunga aspirazione seguito da uno sbuffo di fumo denso si alzò per andare verso la finestra.

“Oh comunque la prof Salvanti è veramente la regina delle stordite” disse mentre spegneva la canna sul davanzale e con un rapido gesto la lanciava giù “era lì a contarci come le pecore ogni due secondi e neanche s’è accorta che io e Massi eravamo a comprarci le birre per stasera dal kebabbaro”.

Massimo confermò :“Figa c’ha tipo due diottrie, già se vede a un metro è un miracolo”

Valeria chiuse la finestra (contando che non fosse rimasto dentro nessun odore) e tornò verso il letto. Rivolgendosi ad Andrea ...