Danilo e federico - parte i: sul campanile (11)
Data: 01/06/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69
... difficile chiudere le dita attorno al cazzo. Quando passai a solleticare i coglioni gonfi di seme maschile, Danilo perse la testa: prese a grugnire di piacere, sussurrando: «Sì, continua così. Bravissimo, piccolo». Assecondai la sua voracità e gli dissi: «Voglio prenderlo in bocca».
Danilo mi osservò, poi un ghigno e un lampo nei suoi occhi mutarono la sua espressione.
«Sai come funziona» mi fece, «a te la scelta di ciò che accadrà».
Annuii, sorridendo. Poi mi prese la testa fra le mani: «Fammi un pompino sott’acqua» e mi spinse giù.
Feci in tempo a prendere un lungo respiro, poi mi avventai sul cazzo. Non ero affatto sicuro di farcela, ma rimasi sorpreso dalle mie stesse abilità: mentre trattenevo il fiato, spalancai la mandibola e presi in bocca il palo di carne. L’acqua ovattava i rumori al di fuori di essa, ma riuscivo distintamente a udire i gemiti dell’uomo, che accompagnava i miei movimenti con le mani.
Resistetti per 30 secondi, poi fui costretto a riemergere per respirare. Danilo era visibilmente soddisfatto: «Sei stato bravissimo…».
«Voglio riprovare» lo interruppi, immergendomi nell’acqua calda per la seconda volta. Questa volta, non persi tempo: presi la cappella e metà asta venosa in bocca e spompai quel cazzo meraviglioso, solleticando le palle e muovendo la lingua. L’asta cominciava a pulsare furiosamente, ma ero ormai a corto fiato, così provai a riemergere: senonché Danilo con la pressione delle mani mi tenne la testa sott’acqua ed eruttò ...
... il suo piacere nella mia bocca. I getti di sborra calda mi colpirono il palato, mentre le mie mani gli toccavano le gambe massicce, ma non mi fu impossibile ingoiare, altrimenti avrei rischiato l’annegamento.
Quando la pressione sulla mia testa svanì, riemersi con un lungo respiro: Danilo aveva gli occhi rivoltati e respirava affannosamente, poi i nostri occhi si incrociarono e scoppiammo a ridere contemporaneamente per quanto successo.
«Scusa» mi disse, sentendosi un po’ in colpa.
«Non ti preoccupare. Se c’è una cosa di cui mi vanto è avere una buona capacità polmonare. Finché non tenti deliberatamente di uccidermi, non c’è pericolo» replicai, ridendo.
«Per quelle labbra, potrei uccidere» fece lui, carezzandomi il volto, poi portò la sua mano sul mio cazzo eretto e lo circondò con le dita. Iniziai a gemere per la furia della sega, mentre con l’altra mano Danilo giocava con i miei capezzoli turgidi dal piacere. Durai pochi secondi: sborrai violentemente, pensando a quell’uomo meraviglioso che stimolava le mie zone erogene con passione. Tremando, poggiai il viso sul suo petto, mentre mi liberavo degli ultimi fiotti di sperma. Restammo in quella posizione per un paio di minuti, poi uscimmo dalla vasca e ci asciugammo. Dopo aver percorso ogni centimetro del mio corpo con lo sguardo, Danilo annunciò: «Allora, io vado di lì. Ti auguro una buona notte» e fece per andarsene.
Di colpo, lo trattenni prendendolo per mano. «Non fare il coglione» gli dissi, poi lo condussi ...