Danilo e federico - parte i: sul campanile (11)
Data: 01/06/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69
Quando uscii dal mio palazzo alle 5 del mattino con un piccolo ma funzionale trolley al seguito, l’aria milanese era gelida. Rabbrividii, stringendomi nel lungo cappotto beige, poi vidi Danilo in piedi accanto alla sua auto: indossava un parka blu notte e dei pantaloni grigi. In quel momento, mentre mi avvicinavo a lui, non riuscii a calcolare precisamente da quanti giorni non lo vedessi, ma ebbi la strana impressione che fosse passato un solo istante dall’ultima immagine che avevo di lui mentre abbandonavo casa sua. Aveva la consueta espressione rilassata e glaciale, all’apparenza non sembrava tradire nessun turbamento. Aprì il portabagagli e fece per prendermi di mano il trolley, ma lo fermai con un gesto deciso: «Faccio io».
Salimmo in macchina: l’ultima volta che ero stato lì, Danilo mi aveva dato il suo primo bacio.
Scossi la testa e mi portai le mani alla bocca, esalando un po’ di fiato caldo nel tentativo di stemperarle dal gelo in cui erano intrappolate.
«Se vuoi, accendo il riscaldamento» mi disse, guardandomi.
«Sì, grazie. Direi di averne bisogno. Quanto tempo ci vorrà?».
«Se non troviamo traffico, meno di quattro ore» rispose, mentre trafficava con il pannello digitale sul cruscotto. Uno spiffero di piacevole aria calda cominciò a investirmi: mi sciolsi e gli rivolsi un’occhiata mentre metteva in moto e tendeva i muscoli delle sue cosce per dare gas. Le primissime luci del mattino delineavano i lineamenti del suo profilo, creando giochi di ...
... luce sulla barba castana. Non potei fare a meno di notare quanto fosse attraente, ma mi feci resistenza e distolsi lo sguardo in fretta: ero lì per capire nel profondo ciò di cui necessitavo, non per farmi distrarre dalle mie pulsioni fisiche. Quelle non potevo in alcun modo negarle.
Il silenzio si fece pesantissimo, condito da un ingombrante velo di imbarazzo, ma non fiatai finché Danilo non uscì dalla città, immettendosi in autostrada. Il sole era ormai quasi sorto e il traffico scorreva senza intoppi.
«Allora» feci io, infrangendo finalmente l’insopportabile silenzio, «dimmi qualcosa in più su questo convegno».
«Uhm, sei sicuro? Mi sembri già fin troppo provato, non vorrei metterti fuori gioco così in fretta» disse lui, ironico.
«Ah-ah. Che simpatico» risposi io, stando al gioco. «Credo di potercela fare, ti ascolto». Lo vidi sorridere con la coda dell’occhio.
«Si tratta di un evento fondamentale. Imprenditori, produttori, uomini d’affari sia nostrani che internazionali si riuniscono per aggiornarsi sui movimenti di mercato e gli aggiornamenti di produzione di medie e grandi aziende. Inoltre, è una grossa opportunità, come ti ho già accennato, per la nostra realtà di imporsi definitivamente ed espandersi».
Annuii: ero sinceramente colpito e dava l’impressione di essere un’occasione unica ed elettrizzante.
«E così hanno scelto te per rappresentarli» incalzai io, ammirato.
«Sì. Per di più, ci saranno delle conferenze. Dovrò tenere un discorso anche ...