Danilo e federico - parte i: sul campanile (11)
Data: 01/06/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69
... io».
«Dai, è fantastico! Quando sarà il tuo turno?».
Danilo ci pensò un attimo, poi rispose: «Fra due giorni».
«Andrà bene» conclusi, incoraggiante.
Calò nuovamente il silenzio. I tiepidi raggi di sole mi accarezzavano la pelle e mi procuravano una piacevole sensazione di intorpidimento.
«Ti dispiace se chiudo un po’ gli occhi? Non ho dormito benissimo stanotte». Era la verità: da quando Danilo mi aveva contattato, avevo passato le notti successive tormentato dall’ansia e mi ero recato a scuola come uno zombie.
«Certo, figurati» mi rispose gentilmente.
Chiusi gli occhi e, cullato dal rumore continuo dell’auto e vinto dalla stanchezza, mi addormentai quasi all’istante.
«Sveglia, dormiglione!». La voce profonda di Danilo mi fece trasalire, riscuotendomi traumaticamente dal sonno in cui ero sprofondato. La vista annebbiata impiegò qualche secondo per rischiararsi: Danilo aveva il viso vicino al mio e un braccio attorno al sedile, ma quando mi rimisi seduto in una posizione decente, si allontanò di scatto.
«D-dove siamo?» chiesi biascicando.
«Nel parcheggio dell’hotel».
«Ho dormito per tutto il tempo? Oddio, mi dispiace».
Danilo scosse la testa: «Non importa, alla fine è stato un viaggio molto tranquillo».
«Ti riferisci a me?» osservai, aggrottando le sopracciglia.
«Quando dormi sei un angioletto» affermò, senza rispondere direttamente alla mia domanda e uscendo dall’auto. Fortunatamente, non mi vide diventare paonazzo.
Non appena ...
... misi piedi nella camera d’albergo, rimasi a bocca aperta: la suite era ampia, con un divano sulla destra accanto all’ingresso e, poco più in là, un tavolino in legno circondato da due sedie. Sulla sinistra, la porta introduceva alla camera da letto: un matrimoniale king size campeggiava esattamente nel centro, proprio accanto vi era una porta che con tutta evidenza dava sul locale del bagno, ma un altro dettaglio colpì la mia attenzione. Un’enorme vasca da bagno occupava parte della camera da letto, corredata da sali da bagno e candele.
«Ok, questo non lo avevo previsto» disse Danilo alle mie spalle, che mi aveva seguito nel mio giro di esplorazione.
Mi avvicinai alla finestra, che aveva ancora le tende chiuse, e le tirai. La mia bocca, se possibile, si spalancò ancora di più: davanti ai miei occhi, si stagliavano la Cupola del Brunelleschi e il Campanile di Giotto.
«Questo invece lo avevo previsto» disse Danilo, visibilmente divertito.
«Sono… meravigliosi» feci io. «Finora li ho visti solo in foto o sulle pagine di un libro» confessai, imbarazzato.
«Ma come?» rise lui, «un insegnante di lettere che non ha mai visitato Firenze?!».
«Non ho mai avuto l’opportunità» risposi, un tantino piccato.
«Domani saremo lassù» disse, indicando con la mano il Campanile. I miei occhi si illuminarono al sol pensiero. «Sistemo il mio bagaglio di là, poi comincerò a rivedere il mio discorso».
«Non esiste» proruppi io, cambiando espressione. «Mi hai invitato tu e tu resti ...