Una donna oggetto seconda parte
Data: 30/05/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... pareti lisce e fresche del cero farsi strada nel mio corpo, come una dolce carezza interna, un morbido massaggio erotico. Il mio buco del culo stava godendosi l’intruso, il retto stava sbocchinandosi il cero, la prostata stimolata dalla pressione rettale dava forza all’erezione. Poi me lo sistemò bene aiutandosi con le dita sull’ano.
Lo spinse un po’ verso il basso per comprimere ulteriormente la prostata e le fui grato.
Mi accarezzò ancora i coglioni, il solco e le natiche e si avvicinò fino a farmi sentire il suo alito sul culo. Quella sua vicinanza col viso mi faceva impazzire, ma poi superò tutte le aspettative. Si infilò in bocca la parte del cero rimasta fuori e iniziò a sbocchinarla, come se fosse un cazzo. Aveva appoggiato una mano sulla natica e l’altra all’uccello. La sensazione era fantastica. Sembrava che stesse leccandomi le pareti interne del retto. Cominciai a fremere e allora continuò a lungo così. Finché non rallentò e mi fece cenno di girarmi a pancia in su.
Mi girai, impalato a gambe larghe, e lasciai che lei continuasse il suo lavoro. Non aveva bisogno di una guida.
Si piegò in avanti, mi baciò ...
... il cazzo e mi leccò gli inguini. Solo alla fine decise di dedicarsi al cazzo. Con la maestria che ormai conoscevo, mi abbassò il prepuzio, mi baciò il glande e se lo infilò piano tra palato e lingua. Proseguì con un crescendo maestoso, facendo giungere il cazzo a fine corsa nella sua gola. Quando sentì che era giunto il momento, spostò le mani dall’interno delle cosce al cero, che afferrò per tenermi fermo. Quindi mi fece venire tenendosi così.
Iniziarono le contrazioni spasmodiche che si susseguirono riversando getti di sperma a ripetizione nelle sue fauci. Il cero che albergava nel mio retto, trattenuto da lei, mi costringeva a godere impalato scaricando i miei sussulti all’ano, al retto e alla prostata.
Tenuto fermo per il culo, fremevo sobbalzando col petto verso l’alto come se volessi resuscitare e urlavo di piacere.
Continuò a tenermi fermo così finché il cazzo non gettò la spugna e si sgonfiò. E io mi placai. Del tutto.
Andò avanti ancora un po’ e alla fine si alzò. Si vestì lasciandosi guardare il culo e poi se ne andò. Mi addormentai tra le braccia di Morfeo.
(Continua e termina la prossima settimana)