1. Una donna oggetto seconda parte


    Data: 30/05/2023, Categorie: Etero Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... era perfetta, come le fasce elastiche in un cilindro di motore a scoppio. Lo mossi e sentii che scivolava bene. Quindi cominciai a incularla come se la stessi chiavando.
    
    Aumentai il ritmo sempre di più, assecondando la voglia che avevo di venire. Sentire il suo culo che appoggiava all’inguine e il retto che accarezzava il cazzo, la stantuffai per almeno un minuto.
    
    Poi sentii che l’orgasmo stava iniziando e lo lasciai venire in tutta libertà. Le riempii il retto di sperma e, una volta sgonfio, il cazzo se ne uscì da solo, soddisfatto.
    
    Lei si sdraiò ansimante. Aveva goduto, anche se aveva provato a nascondermelo.
    
    Riposammo un po’. Poi mi alzai e andai in bagno a rinfrescarmi, quindi tornai a letto.
    
    - Sei pronto per il «pompino articolato»? – Mi chiese, con calma.
    
    - Con calma sì, – confermai. – Quando vuoi.
    
    - Prescrizioni particolari?
    
    - Sì.
    
    C’era una cosa che desideravo da tempo, ma che non avevo mai avuto il pudore di chiedere a una donna. Stavolta però, il fatto di poter trattare la mia amica come una donna oggetto - cioè senza doverle dare spiegazioni - mi diede la forza di chiederlo.
    
    - Prima mi lecchi il solco del culo, i coglioni e il buco del culo. – Dissi senza pudori. – Poi prendi il cero che ho messo sul comodino già lubrificato e, con attenzione, me lo infili nel culo.
    
    Non fece commenti.
    
    - Una volta infilato – proseguii, – mi fai girare pancia in su e, tenendoti per il cero, mi fai il pompino.
    
    Continuò a stare zitta.
    
    - È un ...
    ... massaggio alla prostata che si dovrebbe fare almeno una volta all’anno. – Aggiunsi per dare una spiegazione tecnica.
    
    In realtà, avevo solo voglia che una donna mi mettesse nel culo qualcosa di più grosso e più piacevole di un dito.
    
    Mi misi in ginocchio sul letto con le gambe allargate al massimo, mi piegai in avanti fino ad appoggiare la testa sul materasso e rimasi in attesa delle sue iniziative. Porgerle il buco del culo era di per sé un preliminare fantastico. L’uccello sembrava voler dare nuovamente segni di vita.
    
    Si avvicinò con calma, mi accarezzò prima l’esterno delle natiche e, pian piano, portò le sue attenzioni al solco del culo e iniziò a leccare. Il caldo umido della sua saliva iniziava ad alimentare la seconda erezione della serata. Se ne accorse e si impegnò di più. Mi lasciai andare tra le sue mani e la sua lingua.
    
    Quando mi accorsi che aveva preso in mano il cero, provai un senso di piacere malvagio nei miei stessi confronti. Lei agì con sapiente calma, per farmi assaporare per gradi il piacere che sapeva di darmi.
    
    Mi appoggiò la punta del cero al buco del culo e mi lasciò un po’ lì a desiderare che andasse avanti. Poi spinse leggermente. Sentii il buco del culo che si allargava, provocandomi un inaspettato volgare piacere intimo incontrollabile. Spinse ancora e desiderai che me lo infilasse del tutto di forza più che poteva.
    
    E lei, tenendosi dolcemente per i coglioni, me lo fece scivolare dentro con un’abilità che non scorderò mai.
    
    Sentii le ...
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