1. Le quattro stagioni di Yuko


    Data: 27/05/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... scalata.
    
    Era diventata come il Valse Triste di Sibelius
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=5Ls8-pk4IS4)
    
    Il suo volto e il suo corpo, un tempo pieno e florido, assomigliavano ora al tronco di un antico larice, scolpito da profonde rughe nella dura corteccia argentata.
    
    Sembrava ora una roccia velata di licheni, come la superficie screpolata di foglie di platano autunnale.
    
    I suoi colori erano il rosso della vite del Canada al tramonto delle stagioni, dei faggi e degli aceri palmati che si preparano all'inverno.
    
    Presto perse anche lei le foglie, a una a una; i suoi aghi di pino, come piccole piume impalpabili, la abbandonarono, lasciandola spoglia come un larice nel tardo autunno.
    
    Talvolta il suo animo era come la Serenade di Shubert
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=0bjB-IWEYI0)
    
    Incontrava sul suo percorso qualche viola del pensiero e qualche calicanto dal profumo inebriante, ma dopo aver salutato rare coraggiose stelle alpine, presto anche la vegetazione si spense tra i ghiacci che ormai avevano ricoperto ogni roccia.
    
    Yuko procedeva incerta eppure temeraria, con punte di acciaio per non scivolare sui ghiacci, incontro alla cima che a quel punto non sembrava più così lontana, sembrando anzi cercare di venirle incontro mentre lei rallentava il suo passo.
    
    Nella sua mente comparivano immagini di tramonto in cui nubi grigie dai contorni arancione scintillavano accompagnando la discesa di uno stanco rosso sole.
    
    Il suo fisico prendeva le sembianze ...
    ... del suo stato d'animo spegnendosi gradualmente, eppure continuando a procedere col vigore che il suo corpo le concedeva.
    
    Sempre più simile al “The Isle of the Dead” di Rachmaninov
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=dbbtmskCRUY)
    
    e al The Second Waltz di Dmitri Shostakovich
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=5hTvc3f83Ws)
    
    finchè anche il sole tramontò.
    
    La tenue luce permetteva ancora di procedere sul pendio nevoso ormai poco inclinato.
    
    Nessun albero, nessun animale o fiore o donna o uomo l'accompagnava più, ma lei non si fermava, decisa ad arrivare fin dove le forze non l'avrebbero abbandonata.
    
    A volte camminava ad occhi chiusi, come se non dovesse cercare la strada e il suo spirito la guidava con violini e canti, come nell'ultima composizione di Mozart
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=AZfZnbTgY4E).
    
    Stanca, si fermava spesso appoggiandosi alla neve o inginocchiandosi mentre aspettava di ritrovare il fiato, lasciandosi colpire dal vento, senza neanche più cercare di proteggersi.
    
    La neve le feriva le guance, ma lei riprendeva il cammino, con un sorriso stanco, mentre la luce scemava.
    
    Solo verso la fine, quando la pendenza ormai era ridotta e impercepibile, si guardò intorno sgomenta, angosciata di non riuscire a portare a termine il suo impegno.
    
    Quell'impegno mai confessato, che aveva preso forma solo negli anni e nelle centinaia di metri di ascensione, come a dare scopo e termine a ogni sua azione e movimento sulla grande montagna.
    
    Cadde in ...