Le quattro stagioni di Yuko
Data: 27/05/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti
... corpo posato continuava a sfidare le rocce e le verticali cristalline, ma con fare ponderato, scelta accurata degli appoggi e degli appigli, ricerca di estetica e di appagamento tra linee, movimenti e vagare dei pensieri.
Un giorno si accorse che i seni le si erano gonfiati, i capezzoli induriti e al sorgere della luna il consueto flusso di sangue non le fece la solita visita.
Con gesti più stanchi ora doveva scegliere i movimenti sulle rocce, con attenzione le posizioni del corpo, mentre il ventre assumeva una forma sempre più tonda. La nausea inizialmente le impediva spesso di arrampicare con piacere e doveva fermarsi a massaggiarsi l'addome. La linea che congiungeva l'ombelico al pube si fece più scura, come i suoi capezzoli. Il seno sempre più grande e ingombrante.
Poi la nausea passò e, pur aumentando gli impedimenti di quel suo corpo tondo, riprese il buon umore. Spesso cantava canzoni e si fermava ad ascoltare il vento o a guardare le fronde dei pini agitarsi sotto i soffi della brezza.
Ragazzi e uomini sembravano ora volerla evitare, circondandola di sguardi colmi di rispetto, ma privandola delle attenzioni fisiche cui si era abituata.
Le donne giovani la schivavano, ma trovò amicizia e compagnia da parte di donne più mature; molte altre si offrivano di aiutarla nei passaggi più difficili che sulla parete incontrava, anche se queste ultime spesso erano circondate di marmocchi agitati che a fatica riuscivano a trattenere.
Si sentiva come la Moldava ...
... di Smetana
(https://www.youtube.com/watch?v=3G4NKzmfC-Q)
come un campo di girasoli fioriti sotto il caldo sole del primo pomeriggio;
come le tonde e quiete ninfee di Monet nel giardino di Giverny.
Il ventre pesante e il seno cadente e tumido le impedirono poi di proseguire nella sua scalata al castello di granito e dovette fermarsi a riposare su un largo terrazzo ricoperto di soffice muschio.
Una donna le fece compagnia in quel periodo, massaggiandole la schiena e il ventre, nutrendola e dissetandola, coprendola di baci e abbracciandola quando calavano le tenebre e il freddo le insidiava.
Poi quando non riuscì quasi più a camminare sullo stretto terrazzo, si sedette arrendendosi ai dolori che sempre più frequenti e regolari le strozzavano la pancia estendendosi verso il basso.
Sudata e pallida, sempre più debole e spaventata, urlò il suo dolore senza più trattenersi; le sue mani stringevano mani di donne che l'accompagnavano nella sofferenza, sentendo il ventre sfondarsi sotto una spinta cui non riusciva più a resistere.
Solo dopo ore di agonia, all'ultimo urlo, un ovale ricoperto di capelli emerse tra le sue gambe, e con le successive spinte il corpo di una bambina emerse verso la luce.
La fragile creatura si rannicchiò tremante sul suo ventre, avvolta dalle sue braccia amorose e una piccola bocca succhiò dal suo seno.
Riprese la sua forza e il suo corpo tornò snello, nei tempi che seguirono, e con una vispa bambina che le si aggrappava al seno, ...