1. Le quattro stagioni di Yuko


    Data: 27/05/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    [ripropongo il testo dopo qualche correzione]
    
    Yuko si svegliò quella mattina e capì che ormai era una donna.
    
    Quella mattina un vento diverso le aveva colpito il volto e scompigliato i capelli, celandone uno sguardo nuovo e malizioso.
    
    Aveva lasciato la sua tana e la sua famiglia e si era inoltrata da sola incontro alla nuova vita che le si offriva a braccia aperte.
    
    Si sentiva giovane e piena di energie. Voleva esplorare pianeti nuovi e conquistare il suo mondo.
    
    Il suo spirito era fresco e leggero, come il profumo della menta con cui si profumava l'alito;
    
    era come “Plastic Love” di Mariya Takeuchi 竹内 まりや
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=86vaOUEjWzM)
    
    come i piccoli cristalli cubici di calcite nei misteriosi anfratti delle rocce dolomitiche;
    
    come i fragili e audaci germogli di verde tenero che in primavera spuntano sui rami dei larici, dalle pseudo infiorescenze color fucsia;
    
    come Hitohira No Hanabira delle Stereopony
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=vYV-XJdzupY)
    
    come un ruscello pochi metri sotto la sorgente, vorticoso e spumeggiante, brillante di schizzi e di riflessi nel sole giovane del mattino;
    
    e le sue voglie e i suoi sguardi e i suoi pensieri potevano scomporsi in mille colori differenti, come i brillamenti fugaci della luce del sole che si rifrangeva attraverso le minute gocce di acqua sugli steli dell'erba di fianco ai corsi fluidi;
    
    era come le stelle che dopo le prime fusioni nucleari si accendono di luce azzurra nelle ...
    ... nebulose gassose;
    
    come la lirica di Wedding day at Troldhaugen di Grieg
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=UOexirOjwJo)
    
    come la brezza spavalda che il mattino lascia le cime, scivola sui ghiacciai e colpisce le giovani puledre.
    
    Seguendo l'istinto si avvicinò alla grande montagna, ne accarezzò le ruvide rocce granitiche, passò le dita sui grossi cristalli di feldspato e, sospesa sui funghi di roccia, incastrando le mani nelle profonde fessure e appoggiando i piedi dalla pelle spessa e dura sugli sdruccioli inclinati, cominciò a innalzarsi al di sopra delle rugiade dei prati che si asciugavano al primo sole.
    
    Si sentiva come il rondò alla turca di Mozart
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=aeEmGvm7kDk)
    
    come l'impareggiabile sequenza di flauto traverso di Badinerie - BWV 1067 di Bach
    
    (https://www.youtube.com/watch?v=Kl6R4Ui9blc).
    
    Volgendo lo sguardo sotto di lei, contemplando gli spazi e gli orizzonti che andavano allargandosi mentre si innalzava sui prati, scorse un vecchio camoscio che, incurante dei suoi volteggi sulle rocce, era venuto a brucare ai piedi della severa parete.
    
    Lo chiamò per salutarlo, ma quello sembrò non averla nemmeno sentita.
    
    Strappò allora una margherita da una fessura erbosa e gliela tirò.
    
    Il fiore cadde di fianco all'animale.
    
    Questo sollevò il muso, da cui ancora sporgevano steli d'erba appena raccolti e guardò la ragazza, che, protetta dalle roccaforti delle rocce, sembrava volerlo dileggiare.
    
    Gli sguardi dei due si ...
«1234...10»