Le quattro stagioni di Yuko
Data: 27/05/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti
... e morbide intrusioni.
Avvolte una nei capelli dell'altra le due ragazze si cercarono e si compenetrarono, trovandosi e avvinghiandosi come rampicanti, aderenza di corpi come molluschi su una barriera corallina di pelli morbide e setose, di sottili veli di odoroso sudore.
Nei baci soffocarono gemiti e urla per poi giacere sopraffatte dai sensi, una sull'altra in una dimensione senza più dimensioni.
Ridestate in una alba novella, tra sentieri percorsi in punta di lingua e placche solcate in punta di piedi, ripresero a innalzarsi sulla cristallina parete, accompagnandosi e aspettandosi, alternando i movimenti dei corpi sulla roccia, a danze balinesi a fior di pelle, a carezze sui seni tra capelli cotonosi e giochi di dita a scoprire ogni anfratto, a svelare ogni segreto.
Il sole cominciava a scottare nel mattino ormai inoltrato, quando Yuko e la sua amica, senza aver nulla stabilito, in tacito accordo, si separarono in percorsi alpinistici divergenti, conservandosi vive nei cuori, appagate e maturate dai reciproci scambi di amore.
Yuko, in piedi su un pulpito roccioso, gonfiò il petto sollevando il seno florido e maturo, inspirando voluttuosamente l'aria carica del profumo di resine e fiori, volgendo lo sguardo sulle pianure ormai lontane e sugli sdruccioli rocciosi da cui traeva forza e stabilità.
Altre donne, giovani e mature, incontrò sul suo percorso, sempre concedendosi a chi la cercava, ottenendo piacere da chi lei desiderava, fino al giorno in cui, sul ...
... suo stesso percorso, fu raggiunta e superata da un essere mai incontrato prima.
Vello ispido ne copriva il petto, robusto, ma ben poco sporgente rispetto al suo. Il volto oscurato da peli ricci che ne lambivano gli zigomi fino al collo.
E al posto di lisce curve convergenti in insenature, tra le gambe, un ridicolo ingombro dondolante.
La curiosità vinse il moto di scherno e la ragazza iniziò a seguire il nuovo venuto, accelerando il ritmo di arrampicata.
Ma più lei si avvicinava e più quello accelerava, più lei cercava di farsi notare e più l'altro, guardandola stizzito, se ne allontanava.
Finchè la ragazza, punta nell'orgoglio si mise quasi a correre sulle placche appoggiate, affiancandolo e poi superandolo con sprezzante indifferenza.
Ma appena lo ebbe sopravanzato, Yuko si sentì afferrare a una caviglia, con una stretta che quasi le fece male.
Cercò di liberarsi dalla presa con un calcio, ma quello non mollava. Tentò di nuovo, ma senza frutto.
Digrignando i denti provò a proseguire sulla roccia trascinandosi il corpo che cercava di parassitarla, e l'altro, come d'incanto, decise di mollare la caviglia, affiancandola nei movimenti di salita e cominciando a scrutarla con interesse.
Ora era lei a fingere di non vedere il compagno di percorso e l'altro a imporsi continuamente al suo sguardo, a sovrapporsi e ostacolare la sua progressione.
Arrivarono a un ripiano dove, con le mani libere, Yuko a pugni e graffi ringhiò al nuovo essere tutta la sua ...