Il ponte degli innamorati
Data: 10/05/2023,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... adesso a godere e la notte si preannunciava lunga; l’amante sconosciuto apprezzava con molta goduria lo sviluppo improvviso della sosta in hotel e ci dava dentro, picchiando con foga quasi disperata in fondo alla gola.
L’occasionale amante rivelò una tempra assai forte; mi copulò in bocca a lungo, cambiando spesso ritmo, movimento e posizione; risposi alla grande succhiando, leccando, mordicchiando ed ingoiando finché le mascelle mi dolevano, lo stomaco tendeva a ribellarsi, i polmoni si bloccavano semi-soffocati; mentre mi applicavo con trasporto alla fellazione, lui si ingegnava in tutti i modi a raggiungere i capezzoli e titillarli, a infilarmi più dita in vagina provocandomi orgasmi infiniti.
Dopo un lungo tempo in cui se ne stette fermo a subire la mia fellazione, lo sconosciuto mi ribaltò sulla schiena, si stese tra le mie cosce ed avviò un saporosissimo cunnilinguo; sentivo la sua lingua percorrere le grandi labbra e titillarle con libidine, la seguii con la mente e la passione mentre stuzzicava le piccole labbra che leccava e succhiava; quando arrivò a prendere fra le labbra il clitoride, ebbi un sobbalzo e un orgasmo.
Mi sollevò con poco sforzo, mi ribaltò con la vulva sulla sua bocca e il fallo ritto contro il mio viso; la sua lingua si mosse a spatola alla vulva all’ano; affondava il volto tra le natiche e leccava in profondità; ebbi voglia immediatamente di farmi penetrare fin dove nessuno era mai arrivato; intanto, agivo sulla sua mazza che era diventata ...
... quasi viola in punta, tale era la pressione sanguigna esercitata sui corpi cavernosi di cui è costituita.
Mi parve evidente che non intendeva ancora eiaculare perché, stringendomi la testa tra le cosce o fermandosi nel mezzo di una leccata in vagina, segnalava come alternaci tra fellazione e cunnilinguo per non esplodere in un orgasmo definitivo; sentivo l’eccitazione raggiungere un punto di autentico parossismo; il piacere andava oltre l’umano e mi perdevo ormai tra orgasmi e sapienti manipolazioni; quando urlando esplodemmo ciascuno nella bocca dell’altro, si stendemmo supini, fianco a fianco.
Non fu necessario un riposo lungo; dopo qualche minuto, si avventò sui seni e succhiò i capezzoli fino a farmeli dolere; mi manipolava la vulva e stimolava il clitoride con sapiente insistenza; a quel punto, sentivo il bisogno fisico della sua mazza nell’utero; glielo segnalai montandogli addosso e strusciando la vulva sul fallo; mi ruotò sotto di sé, mi montò sopra e guido la cappella alla vagina; con un solo colpo fu dentro fino all’utero.
Mi cavalcò a lungo, interrompendosi spesso per prolungare il piacere e rinviare l’orgasmo; sentivo la mazza percorrere, stimolandolo, il canale vaginale per andare a sbattere contro l’utero che reagiva assorbendolo e trattenendolo insieme al piacere; portai i piedi sulla schiena, li incrociai e mi ancorai a lui penetrata con tutto il corpo; gemevo la mia libidine e sentivo che i miei gemiti lo eccitavano ulteriormente; quello sconosciuto ...