1. Il ponte degli innamorati


    Data: 10/05/2023, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Ho cominciato il tirocinio sessuale più di venti anni fa, quando, alla scuola media, ero ‘Consiglia la masturbatrice’ per via della pratica preferita nei bagni della scuola; nell’arco dell’anno scolastico non c’era alunno in grado di farlo che non fosse stato soddisfatto dalle mie manine preziose; tra i miei preferiti, c’era un giovane bidello che aveva un fallo degno di questo nome, perché aveva quasi trent’anni ed era sposato.
    
    Fu sempre lui, nelle ultime settimane dell’ultimo anno, che mi allargò l’ano e ci infilò la sua mazza di almeno venti centimetri, preparando accuratamente il foro con le mani e con un intero tubetto di gel; passai alle superiori con il canale rettale pronto a ricevere le mazze di media dimensione che i ragazzi, specialmente quelli dell’ultimo anno, esibivano con malcelato orgoglio; godevo molto a sentirmi importante e ricercata, anche solo per una copula.
    
    Trascorsi cinque anni a prendere in mano, nel retto e in bocca il piacere delle mazze che si indurivano, si ingrossavano e mi facevano godere spruzzando lo sperma che amavo alla follia; un giovane supplente temporaneo, che vedemmo per poche settimane, decise che una come me non poteva rimanere vergine più a lungo; un pomeriggio che andai nella camera che aveva preso in affitto per il breve periodo, mi deflorò senza che neppure me ne rendessi chiaramente conto.
    
    Arrivai all’università con le carte in regola per frequentare poco le lezioni e molto invece i luoghi di ritrovo degli studenti, ...
    ... bar, pub e discoteche, dove mi costruii una fama copulando nei bagni in qualche caso fino a tre volte, con soggetti diversi, nella stessa serata; non andai molto avanti negli studi fino a rinunciare a proseguire per la laurea; in compenso, come amavo scherzare, mi laureai in copule veloci, a pecorina preferibilmente, fellazioni e car sex quando ‘lui’ aveva la macchina.
    
    Non mancarono le occasioni per sfruttare camere dove rinchiudermi col soggetto scelto e fare sesso per ore; poche volte mi capitò di farlo con più di un individuo contemporaneamente; ero praticamente al culmine della perversione nascosta; chi mi conosceva, sapeva che ero irrefrenabile e che non lasciavo passare un giorno senza prendere in mano, in bocca, in vagina o nell’ano, una mazza che mi facesse urlare di piacere.
    
    Fuori dal ‘giro’ potevo ammantarmi delle vesti della brava ragazza in attesa del principe azzurro per costruire insieme la capanna coi due cuori che alimentava i sogni delle giovani della mia età, a quel tempo; la relativa distanza tra la cittadina d’origine e la città universitaria dove vivevo la maggior parte del tempo favoriva la netta distinzione tra me e l’immagine pubblica; quando fu chiaro che sarebbe stato inutile mantenermi a studi che non seguivo, dovetti tornare a casa.
    
    Mi si pose immediatamente il problema di uscire da quell’ambiente; l’unica possibilità era un matrimonio ben costruito, con un personaggio a cui potessi impunemente imporre la mia ninfomania ed essere libera di ...
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