Il ponte degli innamorati
Data: 10/05/2023,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... copulare con chi, come, quanto e quando mi piacesse; l’operazione, difficile di per se, era complicata dal dominio che su tutte le attività del territorio esercitava una figura ambigua e semisconosciuta, don Clemente, padrone assoluto dei centri di potere civico e sociale.
La fede ambigua e solo sbandierata lo aveva fatto più volte intervenire con violenza cavernicola in casi di adulterio e di tradimento della lealtà nel matrimonio, specialmente per le donne ma anche per gli uomini; nessuno si sognava, in definitiva, di venir meno ai sacri doveri coniugali per la paura ben motivata di finire nelle grinfie della ‘giustizia della famiglia’, di cui don Clemente era depositario, accusatore, giudice e boia.
Dovevo trovare qualcuno disposto a trasferirsi con me nella metropoli, ad affrontare le ire del ‘vecchio’ e acconsentire che vivessi la sessualità, e il matrimonio, come li interpretavo io; apparentemente, il problema sembrava insolubile, perché nessun ragazzo ‘da sposare’ in città sarebbe stato disposto ad accettare certi miei dictat che configuravano pari pari il cuckold classico con l’aggiunta di qualche vena di masochismo.
Giocando ‘di fino’ riuscii ad agganciare Dario, di un paio d’anni più grande di me, laureato con lode in Economia, considerato da tutti ‘buono due volte’ e da molti perfino tre, vale a dire lo stupido del paese; a mio vantaggio, pesava il fatto che fosse perdutamente innamorato di me e che mi avesse corteggiato per anni, senza speranza e senza ...
... rendersi conto di quale troia nascondesse l’apparenza di brava ragazza che mi ero costruita per gli sciocchi come lui.
Per di più, era il nipote del famigerato don Clemente; non correva buon sangue, tra lui e suo zio, perché più volte si era rifiutato di mettere le mani sui libri contabili dell’autorevole parente, ricavandone una sorta di cancellazione dalla famiglia; il senso di devozione al complesso di cose che il termine ‘famiglia’ racchiudeva induceva il vecchio ras a considerare intoccabili i familiari di sangue e il loro entourage.
In pratica, non avrebbe mai dato ordine di fare del male a persone legate al suo nipotino, anche se si scontravano quotidianamente sui principi fondamentali e sul confronto tra il mondo atavico difeso dall’anziano e quello contemporaneo in cui viveva il giovane; i miei comportamenti avrebbero rischiato di spezzare il fragile equilibrio che tra i due si era stabilito; sarebbe bastato un errore per far scattare le norme incontestabili di don Clemente che considerava la slealtà la colpa peggiore.
Dall’altro lato, Dario sapeva esattamente che lo zio agiva autarchicamente e che, se voleva evitare una vendetta sanguinaria, doveva chiederlo personalmente, riconoscendo implicitamente l’autorità dell’anziano parente, che si sarebbe sentito autorizzato a inserirlo nel novero degli uomini a lui fedeli; se i miei comportamenti avessero determinato le condizioni, era altissimo il rischio che il vecchio ras mi facesse lapidare in piazza o che il ...