La reginetta del centro commerciale.
Data: 16/04/2023,
Categorie:
Etero
Gay / Bisex
Sesso di Gruppo
Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu
... cavallona decidesse di infilarsi sotto le coperte insieme a Berni, e quindi facendomi diventare una cornuta proprio sotto il tetto di casa mia. Era strano stare a letto senza il mio uomo, ma dovevo pur dargli una lezione. Ma poi che lezione dovevo dargli? Non aveva fatto nulla di male. Si era comportato soltanto in modo gentile. Ma il punto era che io non potevo sapere se in effetti dietro quella gentilezza si nascondessero degli interessi. Cioè, e se magari Berni era davvero interessato a farsi la cavallona? Intanto continuavo a girarmi e a rigirarmi sotto le lenzuola. Sapere che lì in casa, al piano di sotto, cioè nella zona giorno, c’era lei che chissà cosa stava pianificando di fare, mi stava facendo diventare matta. E allo stesso tempo pensavo che ero stata troppo severa con Berni. Mi sentivo terribilmente in colpa. Addirittura cacciarlo dalla camera da letto, mandarlo a dormire nella stanza degli ospiti, come se fosse un estraneo. Povero Berni. Non lo meritava. Ad un certo punto sentii la porta della camera da letto che si apriva delicatamente. Ma in principio non gli diedi molta importanza. L’avevo lasciata aperta proprio per origliare ciò che avveniva al piano di sotto, dove stava Milena, e quindi pensai che un filo di vento l’avesse aperta un po’ di più. Ma dopo un po’ capii che non si trattava del vento; qualcuno era appena entrato in camera. Sicuramente Berni. Forse era venuto a cercare il mio perdono. E quindi alzò il lenzuolo dalla parte di sotto, ...
... cioè dove stavano i miei piedi, e si infilò sotto, e con le mani percorse le mie cosce, fino ad arrivare con la bocca alle mie labbra di sotto. Premetto che ero nuda, quindi non gli fu difficile raggiungere il mio sesso. Sentii il calore del suo respiro contro le mie labbra. ‘Berni, che stai facendo?’ gli chiesi in modo brusco. ‘Ti avevo detto che volevo stare da sola. Ritorna nella camera degli ospiti’. A quel punto la sua lingua calda e umida si posò sulla mia fighetta e iniziò a leccarla con passione, e io non riuscii a sottrarmi da quel piacere e lo lasciai proseguire. Doveva averci proprio tanta voglia, perché lo sentivo succhiare con molta intensità. Nel giro di pochi minuti in mezzo alle gambe mi si creò un vero e proprio lago; sbrodolavo in modo indecente. Allora con una mano raggiunsi la sua testa e mi accorsi che c’era qualcosa di strano. I suoi capelli erano lisci come la seta, e soprattutto erano lunghi, e quindi non mi fu difficile capire che non si trattava di Berni, bensì di Milena. Allora con una mano cercai l’interruttore della lampada che c’era sul comodino e accesi la luce, e tirai via il lenzuolo che ci copriva entrambe. ‘Milena!’ esclamai. Anche lei era nuda come me, e aveva un corpo davvero perfetto come avevo immaginato. ‘Ma cosa stai facendo?’. ‘Non lo vedi?’ domandò lei divertita. ‘Ti lecco la patata’. ‘Sì ma non credo che sia una cosa opportuna’. ‘Sarà il nostro piccolo segreto. Rilassati’. La cavallona mi si mise accanto e con una mano raggiunse ...