1. La reginetta del centro commerciale.


    Data: 16/04/2023, Categorie: Etero Gay / Bisex Sesso di Gruppo Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... la mia fighetta, e la aprì con due dita e nel frattempo con il dito medio mi massaggiava il clitoride muovendolo in modo circolare. Era una sensazione paradisiaca. Chiusi gli occhi e aprii la bocca; ero completamente imbambolata, incapace di reagire per l’intenso piacere che stavo provando. Milena ci sapeva davvero fare; sapeva esattamente quali erano i miei punti deboli. Nel frattempo aveva iniziato a baciarmi il collo e dopo un po’ salì verso la mia bocca e agguantò la mia lingua e la fece sua, e la mia bocca fu invasa dalla sua saliva, e ebbi la sensazione che ormai eravamo diventati un’unica cosa, un unico corpo in preda alle palpitazioni. Non potevo credere che stesse succedendo per davvero, che io e la mia rivale eravamo a letto insieme, e lei mi stava regalando uno degli orgasmi più intensi della mia vita. Intanto aveva iniziato a sgrillettarmi con un’intensità davvero notevole, tanto da farmi squirtare come una fontana, e i miei schizzi finirono dappertutto e le lenzuola diventarono un pantano. Nel frattempo cercavo di strozzare le mie urla di piacere; non volevo che Berni ci sentisse. Il piacere che stavo provando era così intenso che cominciarono a tremarmi le gambe, come se fossi in preda ad una specie di crisi convulsiva, e non ci potevo fare niente. Controllare il mio corpo era completamente impossibile. Quando finii di squirtare Milena mi ficcò in bocca la mano che aveva usato per sgrillettarmi, costringendomi a bere i miei stessi umori, poi la fece uscire e ...
    ... mi strinse le guance in una morsa, come certe volte si fa con i bambini paffutelli, poi allentò la morsa e mi diede uno schiaffo. Mi fece un po’ male, ma ero così annebbiata dal piacere che avevo appena provato che neppure me ne accorsi. ‘Ti &egrave piaciuto, puttana?’. Ero così stravolta che non riuscivo neppure a risponderle. Me ne rimasi lì sul letto con le gambe spalancate, la figa che sbrodolava ancora, e cercai di riprendere fiato. Ero esausta. Nel frattempo lei spense la luce e uscì dalla stanza. A quel punto mi addormentai. Al mio risveglio cercai di capire se era successo per davvero oppure se mi ero sognata tutto. Le lenzuola erano ancora umidicce, quindi qualcosa era accaduto. E poi avevo ancora l’odore di Milena in bocca, di quando mi aveva baciata con la lingua. Sentivo ancora la sua saliva attaccata alle mie guance e al mio collo. Non riuscivo a darmi una spiegazione. Perché lo aveva fatto? Proprio lei che sembrava aver cominciato una guerra contro di me, con l’apparente scopo di rubarmi il trono da reginetta del centro commerciale e soprattutto il mio Berni. Ma allora non era a Berni che la cavallona mirava, bensì il suo obiettivo ero io. Mi alzai dal letto e andai come una furia verso il soggiorno, ma lei non c’era più. Al suo posto c’era Berni che stava facendo colazione seduto davanti alla tivù, su cui scorrevano le immagini di un telegiornale e di un attentato appena avvenuto in medio oriente. ‘Lei dov’&egrave?’ chiesi. ‘&egrave andata via con un taxi’ ...
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