1. Lascive follie borghesi e castellane, 1a parte


    Data: 15/04/2023, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... mia sorella erano imbarazzanti alquanto. Specie se parlava del suo mediocre, et honesto marito…
    
    “Toraldo, non è meglio che continuiate a leggerla voi? La luce qui all’aperto non manca, e codeste cose mi paiono granché intime, non trovate? ”
    
    “Proseguite suor Persefone! Sono senza occhiali, e non posso leggere, tutto qui! Proseguite!”
    
    Tanto in quanto donna, e femmina, prima che suora, l’avea per sicuro già letta, dato che non vidi che un laccetto di corda, e certo verun sigillo da arrotolata…la curiosità sapete…
    
    “…come volete Toraldo!”
    
    “…dunque…ultimamente vidi Aymone che depresso restava, dato che a suo dire, assai ragazze non lo vogliono per il primiero sesso, quello per gioco come li tocchi, visto che han paura che contagi loro l’alcolismo del padre suo, conosciuto da tempo immemore, come avvinazzato, anche se hae smesso di bere da ben quattro li anni. Si tratta chiaramente di figlie più o meno degne delle loro cornute mamme che io, mercé il secondo lavoro mio ho, loro e mio malgrado, reso tali…”
    
    Suor Persefone, seria, si fermò di nuovo per notificarmi una cosa che aveva visto:
    
    “Toraldo ! Qui debbo dirvi mi sembrava cancellato, et invece è sottolineato: cornute è sottolineato, vi avverto…”
    
    Poi riprese:
    
    “Del resto trovai danaro, e vantaggi a far sesso clandestino colli mariti di queste arpie pettegole, che ora si vendicano con mio figlio. Crepino. Per cui vi prego, se poteste tenere lì da voi il nostro Aymone per una settimana, meglio due, et ...
    ... all’uopo Aymone vi darà sedici ducati come contributo del mantenimento suo, calcolato in un ducato al dì…se potete, niente abbiam in contrario che trovi a fidanzarsi lì da voi fratello. Che qui da noi marchiatura tiene, et inutile parmi combatter le troppe malelingue. Esporsi vuol dir dar soddisfazione.”
    
    Suor Persefone voltò il foglio di pergamena, quindi riprese a leggere:
    
    “Anch’io comincio ad esser stanca del posto, e debbo valutar collo marito mio, se non sia il caso che noi ci si trasferisca tutti noi in altro comune, per ricominciare daccapo, più in piccolo, e con meno preoccupazione forse, finché le bone finanze lo consentano. In parole povere debbo vendere la pensione, e la lavanderia annessa, fino a che valgono ancora qualcosa. Venduta l’attività, vorrei trasferirmi in Cavallino Castromediano, et ivi aspettar la vecchiaia con gente nova, et auspichiamo maggior serenitate. Qui in Martano a niuno mai confidai questa nostra volontà d’andarcene. Aymone ama dire che tutti li amici sui li terrebbe a Martano; e poca voglia tiene di trasferirsi. Però li amici sui son amici poco o punto. Ranuccio, morta di recente la madre sua, anche lui disposto pare al trasferimento. Quando farete il viaggio di ritorno non confiderete ad Aymone del nostro desìo di recarci presto alla nuova dimora... Un’ultima cosa cui terrei: fatelo divertire nei limiti in cui potete, senza mettervi nelli guai. Vi voglio bene a voi fratello, et alla vostra moglie Francesca, che considero sorella mia. A ...
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