Lascive follie borghesi e castellane, 1a parte
Data: 15/04/2023,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69
Il mondo di Toraldo e Olivina, Terra d’Otranto, XVI secolo
…eccomi di nuovo a raccontarvi quella che fu la mia vita, quella di mia sorella Olivina, e delle persone con le quali avevamo più o meno a che fare, nel nostro tempo, nel nostro villaggio. Già il borgo dove il sottoscritto lavorava ed abitava. Il borgo del comune aveva un servizio di polizia affidato a gente pratica dell’arte militare…gendarmi alabardieri tra i quali potevamo annoverare nientemeno che Edoardo, il baroncino erede… il quale, dopo aver dimostrato la più totale superficialità verso il suo futuro, stante la parziale invalidità fisica del signor Barone mio a causa dell’ictus che l’aveva colpito, e una sua strana passione per gli spadini d’argento, a suo dire pertinenza degli abiti d’un maschio della sua età, è stato coscritto con un sotterfugio – e per ordine del barone e della madre baronessa – tra i gendarmi alabardieri per un periodo minimo di tre anni, nei quali i genitori speravano che il loro giovane erede mettesse la testa a posto, dato che nel suo futuro, più o meno prossimo sarebbe inevitabilmente rimasto solo. La madre signora baronessa era decisa a maritarle entro un paio d’anni le sorelle sue, e il padre sarebbe presto passato a miglior vita. Certo, fino a quando alla madre fossero rimaste le forze, e le finanze, ci sarebbe stato tutto il tempo affinché il ragazzo prossimo uomo del castello si prendesse le sue responsabilità…ormai era passato più o meno un anno, e il viziatissimo baroncino ...
... era diventato un soldato regolarmente inquadrato nella gendarmeria…era appena giunto al castello in licenza, ed indossava la divisa d’ordinanza col copricapo, ma senza il cimiero metallico, dato che non era in servizio. Mi capitò di dover salutare il futuro barone incontrandolo per i corridoi…gli feci un inchino garbato, ma non leccaculante…
“Salve altezza, i miei rispetti…era da un po’ che non vi si vedeva qui da noi!”
“Oh…salve…e voi chi sareste di grazia?”
“Messer Toraldo, il contabile di vostro padre…che bella uniforme la vostra! Come v’invidio!”
Il ragazzo per un attimo s’illuminò nello sguardo. Che potenza che ha un complimento inaspettato…poi cercò (senza successo) di ricordarsi chi ero…
“Toraldo ?...uhmmmm…certo, certo…sentite Toraldo, sapreste mica perché mi s’impedisce di vedere il padre mio ? E dove sta adesso? Qui nessuno mi dice niente!”
“Non sapevo che ve lo impedissero altezza, ma certo ultimamente non è stato per niente bene…la settimana scorsa non parea in grado di profferir parola veruna…se vuol qualcosa move gli occhi e bisogna indovinare cosa voglia dire…comunque forse dorme, e non pare il caso di disturbarlo.”
“…sapete Toraldo, nemmeno messer Vezio si è voluto sbilanciare…io però devo tornare in caserma per il tramonto…o sarò punito, nonostante io come nobile dovrei essere esentato da qualunque punizione!”
“Già, già…siete nobile, certo. Provate col mio superiore! Oggi c’è l’avvocato Sanfedele…è uno delli pochi qui che hae la fiducia ...