La mora al tempo del virus
Data: 14/04/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Pablopd, Fonte: Annunci69
... coppie, piuttosto giovani che stavano sciogliendo il groviglio, ma altre due si erano aggiunte al lettone della sala che, a differenza di quella al di là della grata, non era interdetta a nessuno. Si sedette sul letto, poi si sdraiò quasi accanto a una coppia che si stava scopando con entusiasmo. Lei era sdraiata bocconi, quasi inginocchiata. Lui era in piedi fuori dal letto e la stava prendendo vigorosamente da dietro.
Le carezzò con nonchalance una mano. Lei lasciò fare. Allora gliela strinse delicatamente. Lei strinse. L'altro non fece una piega. Arrigo si posizionò meglio. Lei percepì la presenza del pene turgido a portata di mano, lo prese, si allungò, lo inghiottì vogliosa e si fece rapire dalla doppia presenza agli antipodi nel suo corpo. L'altro giunse al culmine, poi si ritrasse e venne a sedersi vicino alla testa di lei, che mollò la prima presa e si dedicò al nuovo arrivo. Arrigo lentamente si spostò dove il posto si era liberato per lui. Prese un condom che teneva infilato nel cinturino dell'orologio e lo infilò. Lei ebbe un sussulto quando si sentì nuovamente penetrata. “Voglio berlo” gli disse girandosi appena. Lui al momento giusto la accontentò. Ma si riservò una posizione per usare la lingua sul suo clitoride cercando di restituire il piacere che stava ricevendo. Si salutarono in tre sorridendo, e lasciando insieme la stanza. “Ah, io mi chiamo Roger”, mentì Arrigo presentandosi. Si strinsero la mano. Loro diedero due nomi, quelli che usavano nel ...
... gioco.
Lei non c'era.
La mora non era arrivata si accertò Arrigo facendo il giro del wellness e poi, con solo un asciugamano addosso, del resto del privé. Il locale quella sera era semivuoto. Qualcuno conversava o beveva stancamente. Tanto valeva tornare a casa. Peccato. Rientrò che era ormai notte fonda. Irene dormiva profondamente. Di solito crollava a metà del secondo tempo di qualunque film. Si sdraiò accanto a lei e riuscì a immaginare la serata con la mora, se fosse mai venuta, prima di addormentarsi. Dopo due o tre giorni smise di pensarci nel dormiveglia e dopo una settimana era già passato ad altre fantasie che lo rilassavano prima del sonno.
Il campanello squillò alle sette del mattino. Chi diavolo poteva essere? “Il signor De Paoli? Siamo del Comune. Potrebbe aprire per favore”, disse la voce al citofono. “Chi è Arrigo?” chiese assonnata Irene. Si presentarono in tre, un poliziotto e altre due persone. “Ci scusi ma stiamo cercando di rintracciare le persone che erano presenti giovedì della scorsa settimana in un locale scambista di Bergamo. “Arrigo, ma quale locale”, chiese perplessa Irene. Arrigo protestò: “Ma io non conosco nessun locale del genere. Di cosa state parlando?”.
Il poliziotto lo guardò fisso. “Senta signor DePaoli, il locale è stato chiuso a causa di un'infezione da coronavirus di alcuni clienti che erano presenti giovedì e dai registri risulta che lei era presente e che è anche iscritto da qualche mese. L'epidemia è una cosa seria e...”.
“Ma ...