1. Blade: nel Bayou


    Data: 24/07/2018, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... donna. Jeanie. La feci entrare. La giovane sgusciò dentro. La valigia era chiusa. Nessun’arma in vista a parte la pistola, di cui lei già sapeva e il coltello che già aveva visto. Tutto normale. Si guardò comunque attorno, come se tutto ciò esulasse dal suo universo. -Tu… non sei un poliziotto. E il tuo nome non é Germaine, vero?-, chiese a bruciapelo. -No.-, ammisi. Lei annuì. Mi guardò. -Chi sei?-, chiese. Ah, quella sì che era un’ottima domanda. Avrei voluto saperlo anche io. -Un guerriero.-, dissi infine, -Sono qui a fare un favore a un’amica.-. -I quattro morti… li conoscevi?-, chiese. Io scossi il capo. -Fai un sacco di domande.-, dissi. Lei annuì. -Questo hotel é tutto quello che abbiamo, io e la mia famiglia. Mio fratello e mio padre sono a Baton Rouge per lavorare. Mia madre abita poco lontano da qui. Io e il mio cugino gestiamo l’hotel. Non vogliamo problemi.-, disse. Io annuii. Non volevo causarne. Ma ne avevo già causati. -Lucien é stato…-, iniziai. -Un idiota. Dal grilletto facile, come tanti. Il mese scorso uno che viveva fuori dal villaggio ha ucciso un ragazzino per sbaglio. Capita a volte. Oggi é toccato a lui.-, disse Jeanie. -Sembri molto tranquilla per essere una che ha visto morire un uomo sotto i suoi occhi.-, dissi. -Qui la morte é quasi naturale. Ce la si aspetta, ci si abitua. Ci aiuta a vivere senza farci troppi problemi.-, si avvicinò. Era vicinissima. Il suo odore era intenso, l’odore dell’Africa da cui erano venuti i suoi avi. Intossicante e ...
    ... pieno. Mi ritrovai ad avere un’erezione. La guardai. il naso era appena un po’ schiacciato ma non molto. Sorrise. Sorrisi. Non bisognava avere sensi ultrapercettivi per poter dedurre cosa sarebbe accaduto: tutto il suo essere parlava di desiderio. La baciai piano. Lentamente. Lei non si ritrasse. Mi cercò con le mani sotto la camicia. Il nostro bacio continuò lento, con le nostre lingue che si cercavano trovandosi piano. Ci sdraiammo, cadendo sul letto sul letto. Dopo poco, Jeanie si alzò. Con calma, disfece alcuni nodi, liberandosi del vestito. Niente reggiseno e mutandine color blu notte. Si chinò su di me, cercando il mio sesso tra i vestiti. Io accarezzai la sua schiena sino alle reni, e oltre, sino al sedere decisamente superbo. La carnagione della nera era ebano scuro, i capezzoli irti come punte di matita e quei seni decisamente conturbanti che sfidavano la gravità. Mi afferrò il sesso. Prese a manipolarmi piano. Le accarezzai il seno. Si sedette accanto a me, per poi distendersi. La mia mano scivolò tra le sue cosce, trovando l’antro del suo piacere umido e fremente. Il mio sesso nella sua mano pulsava. Il caldo avrebbe fermato chiunque dal fare uno sforzo fisico. Ma non Jeanie: la giovane si alzò, mettendosi a cavalcioni su di me e guidò il mio pene rigido e turgido nel suo sesso bollente. Affondai in quella voragine con un gemito. Prese a dare il ritmo, piano poi veloce. Le carezzai i seni. Si chinò a baciarmi. Non sudava. Io invece sì. Ma non era un problema: solo un ...
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