1. Blade: nel Bayou


    Data: 24/07/2018, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... servigi e anche i lavoretti illeciti languivano da un po’. Più di tutto, volevo tornare in azione. Questo, Zhara lo sapeva sicuramente. -Sì. Ho un compito per te. Un… recupero crediti. Da parte di un paio di persone.-, disse lei. Si alzò in piedi e giunse sino al tavolino. Prese i due bicchieri vuoti e li riempì di Vodka. Me ne passò uno. Bevvi. Fuoco in gola e nello stomaco. Sorrisi. Vederla così rischiava di farmelo tornare duro. Lei lo sapeva, e anche io. Volendo avremmo potuto concederci un secondo round. Volendo. Ma vedevo bene che altro la preoccupava, quindi mi preparai alla spiegazione. -Persone che non vogliono farsi trovare?-, chiesi. -Persone che non vogliono farsi trovare, e che potrebbero non essere molto collaborative se disturbate.-, Zhara mi passò alcune foto. Le guardai. Gran brutta cosa. Il genere di immagini non adatte ai minori. E forse neppure a certi dei maggiori… -Erano quattro dei miei. Gente capace.-, commentò la mutante di origini siriane. -Evidentemente non a sufficienza. Capisco l’ucciderli, ma ridurli così…-, dissi. -Dovevano fare da esempio. Ma hanno scelto la persona sbagliata con cui giocare al rialzo. Io non mollo. Posso essere clemente Blade, ma non intendo permettere che uno che mi deve soldi se la batta e uccida i miei uomini.-, il tono di Zhara al-Jilani era pregno di rabbia, la sua faccia era una maschera di ferocia, la parte squamata pareva il viso di un drago. Incuteva timore. -Quindi é uno solo?-, chiesi. Ora ero completamente ...
    ... concentrato. Avevo voluto un incarico e, per i miei peccati, ne avevo ottenuto uno. Peccati che, conoscendomi, avrei commesso ancora a lungo. -Non é detto. Ma il tuo compito non cambia. Trova i responsabili. Puniscili.-, disse mentre ritrovava i vestiti e si ricomponeva con lentezza calcolata. -Vivi o morti?-, chiesi io. Potevo immaginare la risposta ma la domanda era prassi. Mi alzai. Presi a rivestirmi. -Fai sì che facciano da esempio.-, disse lei.
    
    E fu così che mi ritrovai in Louisiana. Uno degli stati con la minor tolleranza per i mutanti. Non che fossimo mai stati graditi: siamo sempre mal visti ovunque, additati come paria, demoni, diversi. È stato così a lungo. E lo sarà ancora. Ma… non importa. Alla fine non era quello che contava. Il volo era stato breve. Classe economica, niente armi. Zhara ha pensato alle spese del volo e dell’hotel. Gentile. Davvero. Quello oltre all’anticipo di 20’000 dollari mi motivava alla grande. Peccato che la zona fosse un vero inferno. Dopo l’arrivo a New Orleans, un socio di Zhara, tale Jacques, mi scarrozzò sin nel Bayou. Il delta del Mississippi creava una serie di paludi e acquitrini che alzavano di molto la già presente umidità. L’aria calda non aiutava. Si sudava non poco. Jacques, un bianco dal viso rubicondo e il barbone fulvo mi fissò. Durante il viaggio parlammo poco. Uscimmo dalla statale per proseguire su strade isolate, avvicinandoci all’arrivo. -Quindi, stavolta ha mandato te, eh? Bien! Uno che vale per quattro spero!-, il suo ...
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