1. Blade: nel Bayou


    Data: 24/07/2018, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... s’illanguidì, al pari dei suoi occhi. Mi prese il pene, manipolandolo piano e intesnamente, -Per festeggiare.-. Sorrisi. Le accarezzai la guancia scendendo sino ai seni e poi più giù. Sotto l’abito non c’era niente. Ma c’era un diverso sentore ora. Paura. Assoluta. Consapevolezza. Il gioco era finito. -Su…-, disse lei prendendo il mio membro e girandomi di 180°. Ora davo le spalle alla porta. -Non hai voglia? Io dico di sì!-, esclamò lei. Prese a masturbarmi più in fretta. -Abbastanza…-, dissi. Lei sorrise. -Allora posso farti venire più voglia?-, chiese. Si chinò e me lo prese in bocca. Piano, lentamente. Lo vidi. Il pugnale, il bowie, senza fodero e sospeso nell’aria. Impugnato da una mano invisibile. Sorrisi. Presi la testa della giovane. Il coltello volò. Stock! Si piantò dritto nel mio cuore. Dolore annichilente. Puro. Pochi battiti agonici. Ora dovevo solo aspettare. Lei si alzò, guardandomi. -È stato bello.-, disse prendendo il coltello in mano, -Non l’avevo mai succhiato a nessuno, prima.-. Biascicai qualcosa con la bocca sporca di sangue. Lei mi guardò perdere conoscenza.
    
    Buio. Odore di vecchio. Socchiusi gli occhi. Ero chiuso in un sacco di juta. -Ottimo lavoro, cugina.-, disse una voce in inglese, con accento patois. -Oui. Bien fait.-, disse una voce in francese. Jacques. Erano attorno a me. -È morto in fretta. Dubito che Zhara ne manderà un altro molto presto.-, disse Jeanie. -Ciò non cambia le cose: dobbiamo far sparire il cadavere alla svelta e poi decidere ...
    ... cosa fare.-, ribatté Jacques. Pareva preoccupato. Qualcuno mi mollò un calcio. -Buttiamolo in pasto agli alligatori stavolta. Niente indagini né problemi.-, disse Jeanie. -Ci penso io.-, rispose il mulatto. Sentii che mi sollevava. Nessun controllo ne niente. Dilettante. -Grazie. Una birra, Jacques?-, chiese Jeanie. Lui ridacchiò. -Bien sur!-, esclamò. Fui portato fuori. Venni adagiato a terra diversi metri dopo. Lentamente, feci uscire un artiglio. Tagliai il sacco. Il giovane si guardava attorno. -Non mancherai a nessuno, bastardo.-, disse. Si chinò per afferrare il sacco. Snikt! Gli artigli della mano destra lo trapassarono al petto. Uscì dal sacco, sollevandomi mentre lo tenevo impalato, osservando il suo viso stupito mentre moriva. -Nemmeno tu.-, risposi. Sfilai gli artigli e lo afferrai prima che cadesse. Lo scagliai tra gli alligatori, che si avventarono sul cadavere.
    
    Mi avvicinai all’hotel. Piano e senza fretta. Jacques beveva la sua birra all’ombra. Neanche si guardava in giro. Mi vide solo quando fu troppo tardi e comunque non avrebbe comunque avuto modo di reagire. Lo trapassai al collo. Alcuni passanti guardavano. Nessuno osò intervenire. Gli sfilai la pistola che portava alla fondina. Una 1911. Banale ma sempre efficace. Non rimasi a guardarlo morire. Entrai spalancando la porta dell’hotel con un calcio. Il vecchio incartapecorito mi vide. Fece per alzare un braccio armato di pistola. Lo freddai senza quasi guardarlo. La mia attenzione era tutta per lei, per ...