1. La porta sul retro. 1a parte


    Data: 02/04/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Marla23, Fonte: Annunci69

    ... niente. Non posso tornare indietro ed invertire il corso del tempo, posso solo cercare di capire perché è successo. Vorrei tanto capirlo insieme a te.
    
    Cerco di raccogliere le idee ancora piene di confusione e terrore ma non è facile. L’unica cosa che mi viene in mente è cominciare dall’inizio. Questa sera, mentre ti preparavi per andare a teatro, mi sembravi molto distaccato. Io invece ero felice perché per me il teatro è come il paese immaginario di Alice. Tutto è fantasia e finzione. I protagonisti sono persone in carne ed ossa, li puoi sentire respirare, camminare sul palcoscenico, sono come me e te. Se ci avvicinassimo a loro durante la recitazione potremmo addirittura toccarli, annusarli. Ma nonostante tutto gli attori sembrano trasfigurare dal loro aspetto fisico. Sono veri ed irreali al tempo stesso. Nessuna finzione risulta più vera di quella che si rappresenta a teatro. Poi lo sai, mi piace vestirmi elegante, essere ammirata mentre cammino al tuo fianco lungo il tappeto rosso del corridoio, con l’illusione di avere anch’io un ruolo importante nella commedia. Adoro raggiungere il teatro a passeggio, con il braccio appeso al tuo, dopo aver posteggiato l’auto un po’ distante. Mi piace guardarti assorta mentre chiacchieriamo ipotizzando come sarà lo spettacolo. Mi parli delle recensioni, degli attori, del regista. Io ti guardo incantata e capisco perché non posso fare ameno di starti accanto.
    
    Poi beviamo qualcosa nel bar all’interno della hall. Un caffè se abbiamo ...
    ... già mangiato, un aperitivo se vogliamo stare leggeri e scaldarci semplicemente il cuore.
    
    Negli ultimi sei mesi invece ho visto il tuo viso allungato dalla noia, come assente. Stasera ti vestivi e sospiravi. Non scambiavi una parola ed era evidente che non ti andava di uscire. Ti muovevi in modo automatico, come per farmi un favore.
    
    Mi avevi detto di avere avuto una settimana difficile al lavoro, ma non riuscivo proprio a perdonarti questa ennesima tua rappresentazione stanca ed appassita dell’uomo di cui mi ero innamorata. Rivolevo l’Alberto di prima, anzi, rivoglio ancora l’Alberto che ho sposato. Quel bel ragazzo dai capelli biondi ed ordinati, gli occhi come il cielo in primavera, sempre pronto a scherzare e a prendermi dolcemente in giro.
    
    Siamo usciti di fretta, consapevoli di essere in ritardo e distanti nel cuore. Allora hai chiamato un taxi. Gli hai detto di venire a prenderci sotto casa per portarci direttamente a teatro. Certo, visto il ritardo, sembrava la soluzione migliore. Però sarebbe saltata la nostra passeggiata. Vista la velocità della chiamata, ho sospettato che tu avessi già programmato di privarmi di quella piccola intimità tra noi. Era così?
    
    Un misto di rabbia e tristezza ha cominciato ad albergarmi nel petto.
    
    Quando hai attaccato il telefono ti ho guardato con un sorriso interrogativo ma tu mi hai liquidato dicendo di sbrigarmi, che dovevamo scendere in due minuti, ignorando completamente il mio segnale d’aiuto.
    
    Arrivati a teatro, sei ...
«12...456...10»