Bella figlia dell'amore
Data: 05/03/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... strappate via; i pantaloni slacciati, le patte aperte e violate da mani impazienti, mentre le labbra erano baciate, i capezzoli morsicati, i petti leccati, gli ombelichi frugati da lingue altrettanto impazienti.
È difficile descrivere quanto succedeva fra quei due corpi nella foga della loro passione scatenata. Poi anche i pantaloni furono tolti via e i due si ritrovarono a sessantanove, con ancora indosso le mutande, entrambe fradicie sul davanti. Anacleto era steso di sotto, come sempre, e Romeo non perse tempo a gettarsi con la bocca sull’enorme randello, che pulsava steso di traverso sotto il tessuto degli slip. L’afrore del sesso maturo, misto all’odore dolciastro delle palle sudate, lo faceva impazzire e come un invasato cominciò a mordicchiare convulsamente il rilevante profilo, respirandone l’afrore e grufolando col muso nella sacca dei coglioni come un maiale. Poi lo tirò fuori, lo strinse in pugno, lo scappellò e si diede a slinguarne il glande viscido di sugo.
Anacleto non fu certo da meno: con le mani tremanti di un’emozione, che era la stessa della prima volta, afferrò la cintura degli slip e la fece scivolare sotto le natiche, mettendole a nudo, poi affondò il volto nello spacco del culo, cercando l’orifizio, che leccò con foga amorosa, prima di infilarci la lingua fino in fondo. Nella foga del piacere, Romeo rispose come sempre, strizzandola con lo sfintere e incrementando lo slinguamento attorno al glande spugnoso.
Anacleto adorava leccargli l’ano, ...
... infilarci la lingua fin dove poteva, ma la consapevolezza, quel giorno, di leccare il buco che un altro aveva scopato, di ficcare la lingua dove un altro aveva ficcato il cazzo, dove un altro aveva sborrato, la sensazione fuggevole di sentirne perfino il sapore, lo rendeva ancora più frenetico. Travolto dal piacere, Anacleto quasi si dimenticò della sua vendetta, della punizione che intendeva infliggere all’amante, quale prezzo del suo perdono, ma l’immagine di Marcello, che se lo stava fottendo dietro le quinte, gli balenò improvvisa nella mente e lo rese nuovamente determinato.
Allora, fulmineamente, scivolò via da sotto Romeo e senza dargli tempo di capire cosa stesse succedendo e men che meno di reagire, gli andò sopra e gli puntò il cazzo sull’apertura grondante di saliva, dando una leggera spinta.
“Cosa fai?”, gemette Romeo, appena si rese conto delle sue intenzioni.
“Ti voglio…”, mormorò l’altro con la voce arrochita dal desiderio.
“No, ti prego…”, fece Romeo terrorizzato, cercando di sottrarsi alla presa.
“Non muoverti!”, grugnì Anacleto, tenendolo con determinazione e dando un’altra spinta.
Per quanto il buco fosse stato ammorbidito dalle leccate, l’intrusione della grossa anaconda non poteva essere indolore.
“Ahhhh… mi fai male…”, prese a dibattersi Romeo, sia pure inutilmente.
Per fortuna, il glande era morbido e abbondantemente scivoloso di saliva e di umori prespermatici, per cui sgusciò agevolmente oltre la stretta degli sfinteri e una ...