Il bagnino di terra
Data: 03/03/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... gridato quasi arrabbiato: “Va via cazzo....”, ho abbandonato il campo e di corsa sono andato verso le cabine di legno usate come spogliatoi.
Merda! Erano chiuse!
Ne ho passate diverse fino a quando ho visto una porta sbattere e mi sono diretto, correndo, verso quella, per mettermi al riparo.
Ho cercato di.... “asciugarmi....con le mani bagnate”: non avevo altro.
Dall'interno ho visto Silvio vincere “la guerra” contro gli ultimi ombrelloni e poi correre anche lui verso le cabine. L'ho chiamato gridandogli:- “Qui, vieni qui “.
Non credo che abbia sentito il mio richiamo, forse ha visto che tenevo la porta aperta con il braccio teso e per questo forse è venuto nella cabina dove ero già io.
Quando il vento ha richiuso la porta mi sono accorto di essere io “uno stronzo”: nessuna porta era chiusa; semplicemente io avevo spinto le altre per entrare, invece si aprivano tutte verso l'esterno.
Ho notato l'ansimare di Silvio, l'odore della sua pelle bagnata, i movimenti del petto che si allargava e si riabbassava con il respiro un poco affannato e poi....quegli abiti così appiccati addosso. Al punto che tutte le sue fattezze erano “visibili” anche se “coperte”.
Togliendosi la canotta ha detto: “Tra la sudata ed il bagnatura meglio togliermela”.
Senza pensarci gli dissi: “Mi sa che anche i pantaloncini dovresti toglierti.”
Mi ha guardato, ha sorriso e ha detto:- “Hai ragione”.
Prima ha sciolto i suoi capelli, ha scosso forte il capo per far volare via ...
... parte dell'acqua che i capelli avevano imprigionato, colpendomi con gli schizzi, poi si è denudato.
Come avevo intuito, sotto i pantaloncini non portava altro, solo “quel tesoro” che era il suo apparato sessuale sul quale il mio sguardo si è rivolto subito, attratto come da come ipnosi.
Silvio mi ha detto:- “Che fai? Guardi?”
Io ero incapace di parlare e di resistere ulteriormente alle tentazioni. Ho risposto non a parole ma con i gesti: allungando una nano per toccargli quel tesoro.
Ha ritirato appena un poco il bacino, non tanto per sottrarsi al mio tocco, quando per istinto di difesa perché la mia mano s'era avvicinata troppo velocemente e forse aveva temuto inconsciamente che lo colpissi facendogli male. Infatti non solo ha ripreso subito l'iniziale postura, ma il suo membro ha guizzato sotto la mia mano.
Che piacevole sensazione palpeggiarlo così bagnato com'era e sentirlo lievitare sotto i miei occhi, anzi “dentro” la mia mano, farsi grande, farsi duro, ergersi. La mia mano ha cominciato a scorrere, tirando verso il basso la pelle e scappellandogli il glande dalla forma perfetta: liscio, roseo, così attraente da non farmi resistere alla tentazione di abbassarmi per depositarci un piccolo bacetto sul prepuzio. Ormai ero abbassato e di bacetti ne ho depositati diversi, prima di passare la lingua e raccogliere quella gocciolina di liquido prespermatico affacciatasi dal prepuzio. La lingua già fuori delle labbra, non l'ho ritirata, ma l'ho fatta girare intorno ...