L'infermiera del collegio - Seconda parte
Data: 04/02/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Margaret, Fonte: EroticiRacconti
... ospedale. In ogni caso prescrivo per tutte degli antibiotici, un complesso vitaminico e quanto altro sarà opportuno. Vi dico subito che farete delle iniezioni.”
Per cena solo un tè caldo e qualche biscotto. Ma il non cenare, in quella occasione, era l’ultimo dei problemi.
Paulette, intanto, chiese che fosse informato il padre,
Verso le 20,30 di nuovo la dottoressa. Nuovo rilievo della temperatura (alta per tutte). Poi la sentenza: “Iniziamo la terapia.”
Dopo qualche minuto intravediamo un piccolo carrello usato negli ospedali fermarsi dinanzi alla nostra stanza. E ricompare la dottoressa con una siringa in mano.
“Margaret, iniziamo da lei. E’ un antibiotico.”
Prima iniezione, dolorosa. Mentre continuo a strofinarmi, di nuovo la dottoressa con altra siringa. “E’ il complesso vitaminico”. Due iniezioni in una volta sola! Il mio culetto inizia a risentirne.
Poi la stessa procedura per Paulette che frena a stento le lacrime.
“Per il momento va bene. Ci vediamo tra poco.”
E infatti, poco dopo ricompare con quella maledetta pera rossa scuro con quella cannula nera pronta a trafiggermi il culo. Questa volta indossa i guanti.
“Margaret è per lei, si metta comoda”.
E stende sopra il lenzuolo una striscia di uno strofinaccio di doppio cotone e pone un piccolo asciugamano tra la mia farfallina ed il mio buchetto.
“Ferma!”” e mi penetra con decisione. Rivivo con angoscia la prima esperienza. La cannula tutta dentro, i bordi della pera attaccati al mio ...
... culo e quel liquido molto caldo che divora le mie budella. Dopo un po’: “Finito. Trattenga il liquido per quanto le sia possibile, poi vada in bagno.”
Ed ancora, rivolta a Paulette: “Per lei tornerò fra meno di un’ora. Il tempo di visitare le altre ragazze e di far utilizzare a Margaret il bagno.”
E così fu. Paulette su sottoposta alla tortura, tuttavia con una pera più piccola della mia (forse in funzione della corporatura) di colore arancione con la cannula bianca. Io ero girata di spalle ma sentivo i suoi pianti, i suoi singhiozzi. Dalla dottoressa, impassibile, neanche una parola di conforto. Ci lasciò dei bicchieri di plastica ove depositare “le prime urine del giorno dopo, non quelle della notte”. Che pensiero gentile…..
Quelle operazioni furono ripetute per tutte le ragazze in degenza, una per una. Non certo una cosa piacevole.
E la nottata passò in quella triste maniera, con la febbre ancora alta.
Il giorno dopo, di prima mattina ricompare la dottoressa con delle siringhe in mano. Analisi del sangue! Non avevo mai subito un prelievo in vena. Grande turbamento per me e Paulette vedere il sangue venir via….
Finalmente arriva il padre di Paulette. La dottoressa Paula, alla vista di tale persona pare genuflettersi. Poi dà il consenso a vedere la figlia e si ferma a lungo a parlare con il genitore. Sento soltanto alcune frasi: “Le ragazze hanno avuto una batosta. Sto facendo il possibile per evitare loro la polmonite ed il conseguente ricovero. Con questa ...