1. La Caduta, atto undicesimo. Di Nimandeo Feral e Serena Prima


    Data: 26/01/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... é peculiare. Il pesce lo mangiano crudo, o appena scottato. E poi c’é la carne e il resto…-, Nimandeo addentò un cosciotto di un qualche animale. Serena, titubante, prese una cucchiaiata di quello che pareva essere un cereale bruno. Portò il tutto alla bocca, ricavandone un sapore speziato e la sensazione dei cereali che si spezzavano sotto i denti. -Loro non usano posate ma ho ritenuto che avresti potuto apprezzarle.-, chiarì Feral. -Grazie.-, disse lei, -Ma dimmi… Non vi é proprio nulla che io possa fare per convincerti a schierarti contro Roma?-, chiese. Nimandeo sorrise, scuotendo il capo. Serena sospirò. Era così? Aveva fatto tutta quella strada per nulla? O forse… L’idea le balzò in testa. Sacrificare la purezza della Stirpe per la riuscita del piano? Guardò l’uomo che aveva davanti. Era tutto meno che brutto. Il prototipo del maschio che ogni donna avrebbe voluto poter dire suo amante. Eppure non era uno della Stirpe. Poteva davvero farlo, oppure c’era un’altra via?
    
    Nimandeo sospirò. Serena era bella, peccato si fosse invaghita della sua crociata contro Roma. O meglio, contro Amsio Calus. Il nuovo Imperator ancora non aveva risposto alle sue lettere. Feral pensò che l’avrebbe fatto. Prima o poi avrebbe dovuto. E fu lì che accadde. L’attacco arrivò dalla finestra. Una fune. Per un istante si poté pensare a un miraggio. Altri l’avrebbero fatto. Ma non lui. Nimandeo si gettò su Serena trascinandola a terra. La giovane imprecò, mentre il fin troppo famigliare suono ...
    ... del fuoco automatico di un’arma palesemente non appartenente ai Licanei falciava il silenzio. Un servitore che portava delle vivande fu falciato dalla raffica. Nimandeo non esitò. Vide l’assassino. Sguainò il pugnale, girando la presa. L’assassino, avvolto in vesti color nerofumo lo vide. Alzò l’arma mentre Nimandeo gli arrivava addosso. Fu allora che Serena agì. Qualcosa entrò nel campo visivo dell’uomo. Un boccale. Centrò la mano dell’assassino, spostando la mia. La raffica successiva colpì la parete e un arazzo, ma non Nimandeo Feral, che gli arrivò addosso. Colpì allo stomaco, senza preoccuparsi della possibile reazione. Con la mano libera afferrò l’arma dello sconosciuto. L’uomo tentò di fermarlo ma riuscì solo a rallentare l’affondo, poi la lama lo trapssò. Strappando l’arma dalla mano dell’avversario, la gettò lontano, piazzandogli il pugnale alla gola. -Chi ti manda? Aristarda? Calus?-, chiese. L’altro sorrise sotto il tessuto che gli copriva il viso. -Calus manda i suoi saluti.-, disse. -E io gli risponderò.-, disse Nimandeo. Piantò il pugnale nel petto dell’uomo, sfilandolo dopo esseri accertato che fosse morto. Serena Prima, in piedi e incolume salvo per i vestiti sporchi di cibo pareva altrettanto sorpresa. Le guardie di Nimandeo fecero irruzione un istante dopo. -Mio signore…-, sussurrò una delle Amazzoni. -Va tutto bene, Lytha. Calus ha voluto mandarmi un messaggio. Penso sia ora che riceva risposta.-. La voce di Nimandeo Feral era pacata, ma non leggera. Greve. ...
«12...6789»