1. I dolorosi piaceri di Roberta e Marco / seguito


    Data: 23/01/2023, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Autore: aldebrando1, Fonte: RaccontiMilu

    ... le proprie.
    
    Lei lo guardò finalmente negli occhi e gli parlò, con un sorriso leggero e dolce sulle labbra
    
    “Sai, stanotte appena mi spostavo la tua mano correva a cercarmi… insomma, non dormivi tranquillo, anche se sai che non faccio le cose di nascosto, che se avessi deciso di andare da lui ti avrei svegliato. Il fatto è che ho paura amore, ho paura ti farti stare troppo male, di farti soffrire. Che modo di amarti del cavolo è il mio?”.
    
    Lui le sorrise in maniera più aperta, di certo con gratitudine.
    
    “Lo sai cosa mi fa felice e cosa mi fa star male, vero?”
    
    Lei fece di si con testa:
    
    “Sei felice se io sono felice assieme a te, sei infelice se io sono infelice e immagino vite diverse da quella con te… lo so amore…”.
    
    La guardò ancora e pensò che era il momento di essere del tutto sinceri, di parlare chiaro.
    
    “L’ho capito subito che questo austriaco non è come gli altri con i quali hai fatto sesso in questi ultimi quattro anni, che altro non erano che bei giocattoli, vibratori in carne ed ossa con i quali amplificare le tue – le nostre – vibrazioni. Questo è un uomo che ti attrae… che ti eccita non solo con il suo corpo, ma con tutto se stesso… e questo ti fa un po’ paura”.
    
    “Si amore, è così, non so come fai a capirmi così a fondo, ma è così… mi dispiace”.
    
    “Allora preferisci lasciar perdere? Ritornare a casa con questo desiderio irrealizzato?”
    
    Lei lo guardò, incerta sulla risposta da dare. Fu lui allora a continuare.
    
    “Senti Roberta, secondo me ...
    ... la stiamo facendo più grande di quanto è: se ne hai voglia lo chiami, altrimenti andiamo in piscina come hai detto… magari lo incontriamo lì e vedi un po’ come la senti lì per lì, vai con lui oppure ce ne torniamo in camera e ci penso io a te, per me va bene comunque… siamo qui per giocare… l’importante è che la chiudiamo qui e da questa sera ritorni ad essere solo mia, sino alle vacanze di giugno!”.
    
    Aveva parlato sorridendo e lei capì che la sua tranquillità era dovuta alla sua capacità di ragionamento, al suo grande controllo di se stesso e delle proprie emozioni, mentre dentro di sé era agitato e preoccupato quanto e più di lei. Comunque si sentì rassicurata e gli sorrise a sua volta. Lo abbracciò forte, stringendolo tra le sue braccia:
    
    “Va bene amore, andiamo in piscina” e gli dette un bacio sulla bocca, portandogli le labbra bollenti sull’orecchio “poi mi racconti cosa stai architettando per giugno!” Si goderono per un po’ quel calore e quell’intesa che li univa e che li rendeva sicuri l’uno dell’altra.
    
    Erano già sulla porta con indosso gli accappatoi quando squillò il telefono della camera. Lui andò all’apparecchio sul tavolino e rispose. Rimase un po’ ad ascoltare cosa gli dicevano di là, mentre Roberta lo guardava con sguardo curioso.
    
    ” Si, sono il marito. Guardi non so, chiedo a mia moglie che, nel caso la richiama”.
    
    “Si, sa il numero di camera, grazie” e mise giù, senza aspettare la replica dell’altro, restando per un attimo pensieroso.
    
    Lei rientrò ...
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