I dolorosi piaceri di Roberta e Marco / seguito
Data: 23/01/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Racconti Erotici,
Autore: aldebrando1, Fonte: RaccontiMilu
... rivedere, la scongiura di lasciargli il numero di cellulare (lo fanno tutti… dopo; lei glielo racconta sempre ed in quei momenti la vede così felice e soddisfatta che sente di esserlo anche lui: chi, tra le persone che conoscono, può dire di aver mai reso così felice e completa la persona che ama?).
Lei gli dà un bel bacio sulla bocca e lo ringrazia per la bella scopata… ma per il numero non se ne parla, gli dice. Scappa sotto la doccia. Ventitre minuti. Ora si sta asciugando.
Cerca di ignorare il fatto di avere di nuovo il cazzo duro. Guarda la radiosveglia: le 12:07… lei sta per arrivare. Butta a terra l’accapatoio ed entra nudo sotto le coperte.
Le 12:10…. niente…. le 12:13….. le 12:20….. lei non ha mai ritardato… lo assale il panico. Si alza, pensa di chiamare la camera… no, meglio di no…si infila i pantaloni e la camicia… le 12:23… si infila le scarpe…si sente ricoprire la schiena di un velo di sudore gelato … sta per uscire, per correre a bussare alla porta di camera… le 12:28…. spalanca la porta e… la trova lì dietro, con le guance rosse, senza fiato, gli occhi lucidi di chi sta per piangere.
Gli getta le braccia al collo e nasconde il proprio volto contro il petto di lui.
“Perdonami, perdonami amore! gli dice a perdifiato, piangendo.
“Perché piangi? Cosa è successo? Ti ha fatto del male quel bastardo?”
Lei solleva il mento e gli mostra i propri occhi bagnati, che luccicano di gioia:
“Sono felice amore… felice come non sono mai stata…. ho ...
... capito, tutto, finalmente!”
Marco si struggeva di capire cosa stava succedendo, voleva farle mille domande, ma non poteva: sua moglie manteneva la propria lingua intrecciata con la sua, mentre lo aiutava a spogliarsi. Lasciato cadere l’accappatoio, voleva nudo anche lui, desiderava di sentire la propria pelle attaccata alla sua, ne aveva bisogno. Sfilando i suoi boxer si trovò davanti al viso il suo cazzo piccolo piccolo. Non era mai successo che, al ritorno dal letto di altri, lo trovasse “non pronto”. Quando più quando meno, era sempre stato pronto per avere la sua parte di attenzioni dalla moglie. Un paio di volte a lei era parso, forse, di trovare i segni di una recente eiaculazione… una sega insomma, segno che lui non aveva resistito a quella perversa eccitazione di saperla tra le braccia di un altro… ma lei lo sapeva: non era il pensiero di quei membri maschili ad eccitarlo (tutto si poteva dire di suo marito, ma di certo non che lo attraessero gli altri maschi, ne era certa, di quella certezza che solo una donna può avere!): ad eccitarlo era il piacere che provava lei, che in qualche misura lui viveva assieme a lei. Quel seme gettato al vento dunque non la offendeva in alcun modo… anzi, le dava una inconfessabile gratificazione. Quella mattina invece lo aveva ritrovato profondamente turbato. Lo guardò, sorridendogli teneramente, mentre accarezzava quella grossa lumaca ritirata dentro al proprio guscio.
“Dai amore, entra sotto le lenzuola… mi occupo io di te ...