Omaggio a zio Renato - Sesta e ultima parte - Fine di un sogno
Data: 17/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti
... messicano. “Si! Affamata di cazzo e di sborra!” rispose il mio Signore sghignazzando. “Vi faccio portare qualcosa in camera tua, Felipe…”. Ci incamminammo su per la scalinata. Io davanti. Il dito medio del toro messicano mi solleticava il buco del culo. Mi meravigliai di me stessa. In quell’orrenda situazione, quello che desideravo di più era essere montata. Strano… Probabilmente desideravo una gran uscita di scena.
Per tutto il tragitto, la mano di Felipe non si staccò mai dal mio culo. Ansimava voglioso. Entrammo nella mia stanza. Lui si spogliò subito in modo frenetico. La fondina restò accanto a lui sul divano. “Ora mi devi fare uno spogliarello tesoro!”. Ubbidii. Il colosso nero, seduto a gambe completamente divaricate, mi fissava con voluttà accarezzandosi l’enorme cazzo. Una musica soffusa, da film porno, accompagnò la mia esibizione. Lentamente, mi sfilai il top, toccandomi le splendide tette e ripassandomi la lingua sulle labbra. Poi toccò alla gonna. Girandomi, la tolsi. Mi piegai a gambe divaricate sentendo lo sguardo del nero fisso sui miei glutei. Mi inginocchiai per terra e, carponi, senza distogliere lo sguardo dalla sua fantastica nerchia, strisciai, culo in alto, verso l’oggetto del mio desiderio. La maestosità dell’erezione mi fece pulsare il buco del culo. La gigantesca cappella iniziava già ad espellere goccioline di sborra. La mia lingua ripassò tutta la lunghezza dell’asta. Poi, mi soffermai con impegno a leccare e succhiare il gran paio di gonfi ...
... coglioni. Dio! Che stallone! Dio! Che maschio! L’eccitazione era incontenibile. Succhiavo e mangiavo con avidità il nero membro. Felipe, ansimando affannosamente, disse: “Ora ti voglio sborrare in bocca. Poi, ti inculo!”.
L a bocca mi doleva. A malapena, l’enorme cappella mi entrava in bocca. Menando a due mani quella meraviglia, percepivo l’imminente eruzione di sperma. Infatti Felipe, gridando bestemmiando e ansimando, venne. La sborra sgorgava dalla mia bocca a fiumi. Un creampie orale da manuale.
La scorpacciata che ne seguì fu epica. Non mi bastava. Non ne rimase una sola goccia. Ma non ero soddisfatta: ne volevo ancora. Il sapore acre del maschio non mi abbandonava. Succhiando prepotentemente l’uccello, un nuovo schizzo di sborra mi riempì la bocca. Assaporai lentamente e ingoiai. Il messicano, stravolto, estrasse l’arma dalla fondina. Mi girò con forza mettendomi a pecorina. Sentii il freddo metallo della pistola solleticarmi l’orifizio. Felipe sputò sprezzante sul mio buco del culo e poi, sentii entrare in me la canna dell’arma. Lui godeva di questo. Sentii ripetere più volte un nome: Azazèl….
“Potrei spararti subito in culo tesoro! Ti farei un favore!” La frase denotava un non so che di sincero…
Si alzò e mi prese in braccio. Mi sollevò come un fuscello. La forza dello stallone nero era incredibile. Mi scaraventò letteralmente sul letto. Istintivamente, mi rimisi a pecorina. L’adrenalina era a mille. Lo volevo. Subito. Il cazzo ancora marmoreo entrò in me. I ...