Omaggio a zio Renato - Sesta e ultima parte - Fine di un sogno
Data: 17/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti
... tutte e due, sotto di me, si facevano scopare in bocca. Quando venni, le due donne si contendevano ogni goccia di sborra, assatanate. Sembravano due iene che combattevano per la carogna di una bestia morta.
E oramai, io lo ero quasi: una carogna. Un corpo senza vita.
Quando mi svegliai, dopo un’ora, non fui sorpresa nel vedere che le cicatrici erano completamente scomparse. D’altronde, Crapomena era la migliore.
Dopo un ottimo pranzo, mi preparai per il ritorno.
Indossai degli abiti che mi erano stati consegnati dalle due “infermiere”. Tutta in nero. Che gioia portare un reggiseno di pregevole fattura! Calze velate e un reggicalze che ricopriva un minuscolo perizoma. Minigonna e tacchi a spillo. Gioielli e profumi. Top cortissimo che lasciava scoperto il ventre. Capelli neri corvini. Quello doveva essere il mio destino! Una splendida giovenca da montare ed inculare! Una donna che faceva impazzire i maschi solo guardandoli… E invece….
Andavo fiera delle mie tette. Sode e erette. Il reggiseno sarebbe stato inutile. Infatti lo tolsi. Una meravigliosa quarta di seno. La definizione che meglio mi descriveva era una sola: una elegantissima e conturbante Vacca da Monta.
Venni accompagnata all’eliporto sul tetto della clinica. Incrociando il personale, sia maschile che femminile, sentivo sguardi di ammirazione e desiderio. Sentivo ancora penetranti effluvi di sborra e umori vaginali. Gli sguardi non erano mai diretti. Tutti di soppiatto. Il timore per Don Antonino ...
... si faceva sentire ovunque. Nessuno poteva guardare impunemente la femmina che Antonino si inculava con tanta passione.
L’elicottero attendeva con i motori accesi. Salii. L’Autista non c’era. Salirono a bordo anche le due infermiere. Il decollo fu immediato.
Quando passammo sopra il Vesuvio ebbi il desiderio di buttarmici dentro. Ero nervosa.
I 40 minuti di volo passarono veloci.
Arrivammo al tramonto. Ricordai una frase di Antoine de Saint-Exupéry: “Sai… quando si è molto tristi si amano i tramonti”. Era vero. La fine della vita è paragonabile ad un bel tramonto.
Scendemmo dall’elicottero. Arrivammo alla magione ed entrammo. Antonino e Felipe mi attendevano.
“Che splendore!” “Che pezzo di FICA!” “Cazzo! Ma quanto sei bella?”. Questi furono i complimenti che mi accolsero. Antonino, sollevandomi il top disse: “Fammi controllare il lavoro che ho commissionato! Perfette! Fantastiche! Un gran bel paio di tette!”. Felipe mi leccò i capezzoli. “Mmmmhhh.… mi viene voglia di mangiarle!”.” Beviamo qualcosa!” disse Don Antonino. Mi versarono un doppio whisky e mi offrirono tre righe di cocaina. Ne avevo bisogno. Loro, già chiaramente brilli, mi imitarono. Felipe, dopo avermi dato una gran manata sul culo chiese: “Antonino! Ti chiedo umilmente il permesso di fottere Reginella!” e si profuse in un ridicolo inchino. “Tanto poi tu te la puoi inculare tutta la notte!”. Antonino rise. Va bene amico. Però non più di un paio d’ore!”. “Aspetta! Sarà affamata poverina!” disse il ...