Omaggio a zio Renato - Sesta e ultima parte - Fine di un sogno
Data: 17/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti
... l’effetto di farmi urlare di piacere e, tremando, vidi il mio cazzo zampillare sperma.
Uscì dal mio corpo. Ancora con violenza mi girò urlando: “Pulisci cagna!!!” Ripulii con meticolosità il fantastico attrezzo. Non una goccia di sborra evitò la mia bocca. Mentre le mie labbra carnose si richiudevano sull’enorme glande, un nuovo fiotto mi fece quasi soffocare. Mi ripresi subito e ingollai con ingordigia quel sublime nettare.
Poi crollai, di pancia, sull’alcova.
La manata piovve dall’alto sul mio culo. Mi tolse il respiro.
“E brava la MIA Reginella! Proprio uno stupro coi fiocchi! Ma attenta: o mi dici sempre tutto, o la prossima volta ti uccido! E questa volta lo faccio!
Si sedette a gambe divaricate sul divano alla turca. Il suo cazzo era sempre al massimo dell’erezione.
Battendo la mano sulla seduta del sofà disse: ”Forza! Vieni qui! Veloce!”
Mi affrettai barcollando e mi sedetti al suo fianco. La sua mano mi accarezzò la guancia e la sua lingua mi entrò in bocca. Quando ne uscì cominciò a parlare: “ Ora ti dico cosa succede. Domani ti trasferirai in una clinica estetica di Napoli. La migliore. Ho già detto al chirurgo plastico come voglio le tue zinne. Non andrai in Messico. Con Felipe me la vedo io. Resterai in clinica due giorni e poi tornerai qui. Crapomena ti farà ristabilire in men che non si dica. Andrai in elicottero e l’Autista sarà il tuo accompagnatore. Hai compreso bene?!!” Il mio ritardo nel rispondere riaccese in Lui la crudeltà.
Si ...
... alzò. Estrasse dalla fondina una calibro 9 mm e mi infilò la canna in bocca.
Con le lacrime agli occhi feci di sì con il capo. Avevo capito.
Non contento, sollevò il cane dell’arma. Mi fissava negli occhi e io fissavo lui. Contò fino a tre. Premette il grilletto e se ne uscì con una risata satanica. “Non c’è il colpo in canna tesoro!”. E rideva.
Ricominciai a respirare. Si vestì e, prima di uscire disse: “A proposito: tieni! Il premio che ti avevo promesso”.
Estrasse dal portafoglio una mazzetta di banconote da 500 euro. “Sono 50000. Sei proprio una puttanella di lusso!”. “Oggi pomeriggio rimani in camera tua. In serata mangiamo assieme. Senza quel pezzo di merda di Felipe”.
Dopo aver consumato il pranzo che mi era stato portato in stanza, dormii, tirai di coca, bevvi parecchio e guardai film porno.
La sera arrivò in fretta. Mi vestii come al solito da cagna elegante e venni scortata in sala da pranzo.
Antonino era di ottimo umore: mi accolse con allegria e mi fece accomodare. Versò del fantastico vino e iniziammo con gli antipasti. Tra un boccone e l’altro, tiravamo coca. Mi sentivo invincibile. Un’invincibile troia. Il mio Signore, guardandomi negli occhi parlò: “Per me un antipasto non è eccellente se non è accompagnato da un bel pompino. Accomodati Reginella! Incurante della servitù che si affaccendava intorno al tavolo mi alzai e mi inginocchiai davanti alla sua patta. La sbottonai e, simile ad un colpo di frusta, il grosso membro mi sbattè contro il ...