Self Bondage
Data: 11/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu
... fetale per alleviare le articolazioni dalla rigidità in cui sono stata costretta a lungo.
Sono quasi due ore secondo la sveglia sul comodino.
Marco si sdraia sul letto.
“Sto aspettando”, mi dice.
E’ pronto e si vede.
“Mentre me lo prendi in bocca, voglio che ti tocchi”, mi ordina.
Non dico nulla, ma ne sono lieta perché un attimo prima ero molto vicina a venire e non vorrei lasciare il lavoro a metà.
Mi protendo su di lui e lo accolgo in bocca e nello stesso tempo divarico le ginocchia, in modo da facilitare l’accesso al mio sesso da parte della mano.
Lo percorro lentamente nel senso della lunghezza, voglio fare un bel lavoro e voglio che goda.
Questa mattina è già venuto due volte e se avesse l’età di suo padre questo potrebbe significare un lungo impegno per me, ma per fortuna ha un altro vigore.
Io nel frattempo sono di nuovo vicina al climax e sento che sto per venire violentemente.
Infilo due dita dentro e mi stimolo a fondo, toccando i punti che so essere sensibili.
Anche lui deve essere vicino, perché con la mano mi prende la testa e dalla sua gola esce un respiro molto pesante.
Vengo, ma non voglio fermarmi e così mi limito a godere in silenzio.
Sono però più lucida e mi concentro meglio su di lui.
Con la mano con la quale mi ero stimolata fino ad un attimo prima gli stringo la base del pene e lo friziono.
I suoi gemiti crescono di intensità, fino a quando non sento un fiotto caldo colpirmi il ...
... palato.
Lascio che la sua eccitazione scivoli lungo la mia gola, quindi mi stacco da lui.
Sono sudata e esausta, è stata una mattinata pazzesca.
Per quanti anni avevo sognato una cosa del genere, avendo paura di buttarmi?
E ora, ero soddisfatta?
A mente lucida, i rischi di quanto appena intrapreso erano alti.
A fugare ogni dubbio furono le parole di Marco.
“Rivestiti, ma sappi che da ora tu fai quello che dico io. O le tue foto diverranno le più cliccate della rete”.
Sono ancora nel dormiveglia quando sento la porta di casa aprirsi fragorosamente e rumori di passi avvicinarsi alla mia stanza da letto.
Il mio compagno è fuori per il solito giro in bici, quindi può essere solo suo figlio, ma chi è con lui?
Bastano pochi secondi per fugare i dubbi: la luce si accende e Marco entra nella stanza assieme ai suoi amici storici Andrea e Alessandro.
Poichè indosso solo un paio di mutandine e una maglietta, istintivamente mi copro con le mani.
“Cosa sta capitando?”, chiedo, anche allarmata dalle espressioni truci dei ragazzi,
Marco non risponde ma mi da uno schiaffo.
“Sono io che dovrei chiedertelo. Cosa sta capitando?”.
Non so a cosa si riferisca così sto zitta.
Estrae il telefonino dalla tasca e mi fa vedere un messaggio.
Arriva dal mio numero e dice: “Ti ho sognata stanotte. Ho voglia di accarezzarti, di stringere i tuoi seni e sentire il tuo sapore. Mi toccherò pensandoti”.
Non era per lui, evidentemente.
Mi arriva un altro ...