1. Mi sono confessata


    Data: 26/12/2022, Categorie: Etero Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69

    ... diploma.
    
    Nel frattempo avevamo lasciato il paese natio, andando a vivere in un paesino sugli appennini liguri vicino ad una città, causa il lavoro di papà,comandante di una nave da crociera.
    
    Un pomeriggio, dovetti scendere in città per fare un certo acquisto.
    
    Passai davanti ad una chiesa e mi venne la tentazione di rifare il vecchio gioco.
    
    Ci misi un po' a decidermi,
    
    Entrai, non c’era nessuno, vidi su di un lato della navata, che un confesionale aveva la luce verde accesa., mi avvicinai, inginocchiadomi davanti alla grata, come al solito si aprì quasi subito.
    
    Solite frasi iniziali, poi.
    
    “dimmi figliola, è trascorso molto tempo dall'ultima volta che ti sei confessata?”
    
    Quì è inutile che racconti la solita storia, perciò inizio dall’ultima parte.
    
    Come ebbi finita la confessione, mi aspettavo le solite parole, invece sentii dei rumori e subito dopo un uomo di mezza età, o meglio, un prete di mezza età (non sono brava a indovinare gli anni di una persona), mi si presenta davanti, indossa un abito scuro, il classico clergyman, la camicia,di colore grigio è sovrastata, all'altezza del collo,da una striscia bianca che immagino di plastica...
    
    “buongiorno signorina sono, il parroco di questa chiesa, vorrebbe seguirmi in sacrestia?”
    
    “per quale motivo?”
    
    “tranquilla, desidero solo parlare con lei”
    
    Pensai che mi avesse preso per una ingenua ragazzina.
    
    “va bene”.
    
    Che altro avrei potuto rispondere, sono stata io ad iniziare il gioco, ora dovevo ...
    ... giocare.
    
    Attraversammo l’intera navata.
    
    Aprì una porta.
    
    “prego si accomodi”
    
    Entrai in quella che doveva essere la sacrestia.
    
    Poi mi resi conto che era pure la sua abitazione.
    
    “si metta pure comoda, indicandomi il divano.
    
    “grazie è molto gentile.”
    
    Sono ben conscia che per un sacerdote, specie di questi tempi, non deve essere facile ricevere una ragazza nell’abitazione della sua parrocchia con la paura di essere scoperto.
    
    Il salotto della sua abitazione/sacrestia è assai modesto, arredato con un solo divano e due poltrone, nel mezzo un piccolo tavolino, una parete è occupata da una libreria.
    
    Si mette a sedere accanto a me, sul divano.
    
    “deve scusarmi signorina se la casa è in disordine, la perpetua è ammalata e devo fare tutto da solo e non aspettavo di avere un’ospite, posso offrirle una bibita?
    
    “la ringrazio, non vorrei procurarle troppo disturbo, in ogni modo una bibita la prendo molto volentieri.”
    
    Si alza e va in cucina a prendere una Fanta.
    
    “mi dispiace, non ho altro”
    
    “va benissimo”
    
    Ancora una volta viene a sedersi sul divano accanto a me.
    
    “se posso permettermi signorina e forse questo le sembrerà strano, ho già avuto modo di conoscerla, è trascorso qualche anno da allora”
    
    “In che modo?”
    
    “Il fatto è che in quella occasione, ho sbirciato attraverso la tenda, ed ho potuto vederla, era una ragazzina, mi scusi, non che ora sia molto più vecchia.”
    
    “Non riesco a comprendere.”
    
    “vede, in quel periodo, prima di essere ...