Tua…(Capitolo6)
Data: 08/12/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Racconti Erotici,
Etero
Tradimenti
Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu
... chiedo. “Un po’, ma mi piace. Sa di proibito. Sa di provocatorio”, risponde lei. “Voglio sentirti venire”, le dico. Lei non risponde. Mi giro a guardarla per un attimo. Si sta stringendo le tette con le mani, si pizzica i capezzoli di tanto in tanto. Mi avvicino al quinto tir, e affondo il terzo dito nella figa di Jay. Lei solleva il bacino. Geme. La sento iniziare a tremare. Viene. Proprio mentre mi accosto al tir. Il clacson suonato dal camionista accompagna l’orgasmo di Jay. Il secondo, da quando siamo svegli. Il secondo di quella che oggi dovrà essere una lunga serie. Finisco il sorpasso. Jay toglie le gambe dal cruscotto. Prende le mie dita e le lecca. Poi sono io a portare le dita alla bocca. Le lecco anche io, sentendo il sapore di quegli umori. É inebriante. E gli umori sono molto densi. Continuiamo il viaggio, iniziando a parlare di quello che abbiamo intenzione di fare in questi giorni. Jay mi chiede un po’ di informazioni sul posto, che io le do molto volentieri. Cerchiamo di individuare alcune cose che vogliamo fare sicuramente, o che almeno ci piacerebbe fare. Per tutto il tempo, Jay non perde occasione per stuzzicarmi, farmi battutine o toccarmi il cazzo da sopra i bermuda. É rimasta con le tette in bella mostra e ogni sorpasso è l’occasione giusta per provocarla ed invitarla a lasciarsi ammirare. Non facciamo soste. Non riesco a rallentare, non riesco a pensare nemmeno che potrei dovermi fermare, nemmeno per fare pipì. Ci stuzzichiamo per tutto il tragitto ...
... tra carezze, palpate e discorsi provocatori. E a pochi kilometri dall’arrivo spiego a Jay come ci organizzeremo. “Ho casa in paese e una piccola casa in campagna, a pochi metri dal mare. In realtà le case sono dei miei. E loro vanno a vivere in campagna in estate, quindi lasciano casa in paese vuota. Ho già scritto ai miei che sarei arrivato con qualche giorno di ritardo”, le dico. “Sarà il caso di avvisarli del nostro arrivo?”, chiede lei. La guardo, con uno sguardo interrogativo. “Nostro?”. Lei ride. “Dai, hai capito a cosa mi riferisco”, mi dice, dandomi una pacca sulla gamba. “No. A cosa?”, continuo io, facendo il finto tonto. “Non vorrai mica che i tuoi ti si presentino a casa mentre tu ed io siamo nel letto?”, mi dice lei, diretta. Rido anche io. “Perchè, per le scale non ti va bene? Oh, oppure sul tavolo in cucina. O in sala…”, le dico, alludendo ai posti in cui vorrei scoparla. Mi dà un’altra pacca sulla gamba. Compongo il numero di telefono e chiamo i miei, col vivavoce. Risponde mia madre. “Hey! Finalmente ti fai sentire. Ma alla fine che fai? Scendi o non vieni per niente?”, chiede. “Ciao mamma. Tranquilla è tutto ok. In realtà sto già a pochi kilometri da casa. Però puoi immaginare, mi sono già organizzato con Valentino e Daniele per uscire. Passo da casa, mi cambio e li raggiungo per pranzo. Tanto poi passo a salutarvi con calma”, le dico, per farle capire che non deve disturbarmi. “Su, dai, che non ti vediamo da tanto. Cinque minuti per salutarci li puoi trovare. ...