Il venditore di aspirapolveri 01 - Racconti Erotici

Il venditore di aspirapolveri 01

... immaginato tra loro nelle mie masturbazioni dei giorni precedenti. Non mi ero sbagliato.

Qualcun altro se ne accorse.

La situazione era anche comica e per stemperare la situazione persino Daniela rideva. Chi non si accorse di nulla fu Michela. Con quel corpo addosso che la premeva se ne stava proprio in un altro mondo.

Anche perché la zozza Daniela per spiegare le mosse poneva la sua bocca quasi a contatto con l’orecchio destro di Michela, e sussurrava alitandole nell’orecchio.

Posso solo immaginare le mutandine della ragazzetta.

La scenetta fini e Michela tornò a posto. Rimase come imbambolata per il resto della lezione. Quel giorno non prese più appunti.

Le quattro ore finirono e tutti furono felici di andarsene. Cercai di rimanere per ultimo con qualche scusa.

Non avevo nessuna intenzione, volevo solo vedere come andava tra le due.

Michela rimase seduta infatti a fine lezione.

Vidi Daniela accovacciarsi davanti a lei, tenerle la mano e parlarle sottovoce. Forse si era pentita?

Me ne andai, a quel punto ero di troppo.

Era venerdì, ci saremmo rivisti il lunedì mattina.

Nel frattempo facevo la mia vita e continuavo, quando possibile i miei incontri con le coppie, sempre nel ottica di trovarmi una compagna in linea con la mia idea di rapporto, una porcella vogliosa con cui condividere esperienze eccitanti.

Venne il lunedì mattina, solite facce conosciute, entrò Daniela col solito sorriso, dietro di lei apparve una sventola di ...

... ragazza. Abitino a tubo bianco di cotone, lungo fino al ginocchio con cinturone, un bel trampolo di scarpe, capello liscio fluente. Occhi truccati. Seni ben in evidenza così come il culo. Una sventola da erezione immediata.

E chi cavolo è questa? tutti si domandarono.

Solamente quando, attraversata la sala andò a sedersi al solito posto capimmo, del tutto stupiti, che quella gran fica rizzacazzi era Michela.

Sguardi increduli sui volti dei partecipanti.

Ovviamente un cambiamento così radicale in pochi giorni non era spiegabile.

“Beh, la fica fa miracoli” pensai subito.

Era chiaro che il week end appena trascorso aveva visto le due impegnate strenuamente in giochi lesbo al limite dell’immaginabile.

La ragazza acquisto sempre maggior sicurezza e a fine corso divenne la segretaria particolare di Daniela.

Quello che successe tra le due, che in seguito non nascosero mai l’essenza del loro rapporto, è solamente racchiuso nella fantasia che mi prendeva ogni volta che le pensavo.

Mi bastava immaginare la bocca di Michela che masticava la penna per trasportare quella boccuccia tenera sul capezzolo o sul grilletto di Daniela, un erezione potente accompagnava sempre questo pensiero.

Cosa avrei dato per assistere alle loro effusioni ma non era destino evidentemente.

Alla fine questo “lavoro” durò solo alcuni mesi, poi lasciai tutto e mi trasferii all’estero per qualche anno ma questa è un’altra storia.

In quei pochi mesi potei appurare ciò che ci stava di ...