1. La mia storia con Silvia Cap. 5


    Data: 27/11/2022, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... gambe e dissi:
    
    “Silvia spostiamoci all’ombra; sotto il sole fa veramente caldo.”
    
    In realtà il sole e il caldo non erano motivo principale; la causa principale era che all’ombra era decisamente più difficile che qualcuno dalla strada potesse vederci e sperai che Silvia fosse un po’ più tranquilla e meno tesa. Spostammo il plaid poi io mi distesi mentre Silvia si sfilò il perizoma dopo aver controllato molto bene che qualche persona non fosse nei paraggi. Mi buttò il perizoma sulla faccia e ben presto m’accorsi che era bagnato di umori che provenivano dalla figa. Capii allora che aveva voglia di fare l’amore. Si distese al mio fianco e mi baciò sulla bocca in modo molto passionale. Poi mi prese la testa con una mano e me la spinse verso la figa. Alzai la gonna quel tanto che basta per scoprire solo la figa. Era molto profumata e assai bagnata. Ci guardammo negli occhi e senza dire una parola iniziai a leccare la figa. Silvia appoggiò la testa, chiuse gli occhi e iniziò a godere. Era uno spettacolo vederla godere! Stavolta iniziai a leccare le grandi labbra poi risalii verso il frenulo del clitoride ed infine risalì al glande del clitoride; qui iniziai a fare dei movimenti veloci laterali con la punta della lingua. Continuai per diverso tempo poi Silvia ebbe un orgasmo; mi diede una spinta e mi mandò via ; chiuse le gambe che ...
    ... s’irrigidirono e una serie di piccole clonie pervase tutto il suo corpo. Capii che Silvia stava avendo un orgasmo. La guardai e poi lei si riprese con molta calma; apri gli occhi e mi gettò la braccia al collo. Rimanemmo così per diverso tempo poi mi rialzai e mi guardai attorno e visto che non c’era nessuno aprii le gambe di Silvia e mi distesi sopra di lei. Con molto delicatezza inserii il cazzo nella sua figa spingendolo fino ai coglioni. Iniziai a fare un movimento ondulatorio lento poi veloce ed infine velocissimo cercando di andare a stimolare con la punta del cazzo il fondo dell’utero. Silvia ebbe un secondo orgasmo ed infine dopo diverso tempo venni anch’io depositando in fondo all’utero il mio sperma. Mi distesi sul plaid a fianco di Silvia: eravamo tutti sudati e col respiro affannoso. Persi dei fazzoletti di carta e cercai di asciugare la figa grondante di umori e di sperma ma più pulivo e più sperma e umori uscivano dalla vagina. Lasciai perdere; Silvia si sedette favorendo così la fuoriuscita degli umori; si ricompose la parte sopra del vestito. Io invece m’asciugai il cazzo togliendomi lo sperma che c’era e mi vestii. Erano quasi le ore 18:00 e decidemmo di tornare a casa; raccogliemmo il plaid e ripercorremmo la strada per tornare alle nostre rispettive auto. Ci baciammo ancora dandoci appuntamento all’indomani.
    
    CONTINUA 
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