1. Omaggio a zio Renato - Quinta parte - Messico e Diavoli.


    Data: 31/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti

    ... quel luogo secoli prima. Luogo di piacere e sofferenza. Di presenze demoniache che si erano avvicinate all’Uomo.
    
    Le Signore uscirono. Mi misi sul letto, supina. La testa mi girava. Sentii entrare qualcuno.
    
    Nel vorticare della stanza, davanti a me, potenti, c’erano Antonino e il Messicano. Completamente nudi, portavano solo dei grossi bracciali ai polsi e un collare, ricoperti di borchie acuminate.
    
    Il loro corpo era ricoperto di una sostanza oleosa, lucente e profumata.
    
    I loro cazzi, ritti all’inverosimile e completamente scappellati, fremevano di desiderio. I grossi e altezzosi coglioni facevano intuire al loro interno, una gran quantità di sborra calda pronta a sgorgare.
    
    Mi presero. Mi sollevarono. Cominciarono a baciarmi ovunque. Uno davanti e l’altro dietro, mi facevano vibrare al contatto con le loro meravigliose e bollenti nerchie.
    
    Io, come cagna in calore, gemevo con voce femminea bramando il sesso dei miei due Padroni.
    
    Mi portarono alla struttura con le catene. Serrarono i miei polsi con delle primitive manette e poi, ridendo e manovrando una specie di verricello, misero in tensione le lunghe file di anelli metallici. Ora, le catene mi sostenevano. Si avvicinarono al più grande degli armadi. Lo aprirono ed impugnarono dei corti scudisci. Poi, estratta una statua marmorea che ritraeva un essere mostruoso e malvagio, la misero a terra di fronte e a tre metri da me. Le loro suppliche demoniache iniziarono. Per almeno 15 minuti non sentii altro. La ...
    ... lingua, sconosciuta, mi faceva pensare ai Giardini di Babilonia e a regni scomparsi da millenni.
    
    Quando poi tacquero, sentii distintamente le risa. Provenivano dall’esterno. Risolini di donne. Risolini di puttane vogliose. Entrarono due splendide donne, sui venticinque anni, con un abbigliamento intimo da troie. Anche loro portavano calze, reggicalze e tacchi a spillo. I seni prosperosi, liberi, erano perfettamente sollevati e i turgidi capezzoli evidenziavano un’eccitazione sensazionale. Ridevano ancora. Un riso folle. La più bassa delle due teneva, tra le mani un calice bronzeo di pregevole fattura. Le pietre preziose che lo ricoprivano mi fecero pensare al Santo Graal.
    
    Si fermarono, ossequiosamente, davanti a me. Felipe fu il primo. Alzato lo scudiscio, mi colpì con violenza sui glutei. Urlai dal dolore e dal piacere. il mio cazzo si era fatto strada nel perizoma ed era uscito perfettamente proteso verso l’alto. Una frustata Felipe e una frustata Antonino. Continuarono per dieci minuti. Io urlavo: ” Siiii! Ancora! Mmmmhh! Non vi fermate Padroni!” Il silenzio che seguì, era rotto solo dalle litanie sataniche che tutti ora recitavano. La più piccola delle due ragazze, si avvicinò. Di fronte a me, sollevò il calice. Tutti ora, urlando all’unisono, scandivano un nome: Azazèl! Azazèl! Azazèl!
    
    Mi porse il calice alla bocca. Disse: ”Bevi! Che il nostro Dio e Padrone assoluto entri completamente in te!
    
    La fragranza che mi assalì l’odorato non lasciava dubbi. Sborra. ...